La cosa bella del treno delle 17.09 è che parte poco lontano, più precisamente a Rimini; quindi, prima di riempirsi e diventare un carro bestiame rimane relativamente vuoto per alcune fermate. A Cesena infatti, i posti liberi tra cui scegliere, specie se in fondo al treno, sono molti, mentre a Forlì le carrozze già straripano.
Salito nella penultima carrozza e ritenuta in prima approssimazione deserta, questa si rivela in realtà già colonizzata da un’altra persona, un uomo quarantenne, un lettore, comodamente disteso: testa appoggiata al finestrino e piedi a penzoloni nel corridoio.
L’impressione che dà, una volta accortosi dei nuovi viaggiatori saliti alla fermata, è di colui che, in casa propria, si raddrizza dopo essere stato steso sul divano, perchè è entrato qualcuno nella stanza.
Sorride, si rimette in una posizione più simile a quella tipica dei pendolari che tornano verso casa e riprende la lettura dell’ultimo libro di Andrea Vitali, Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti.
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