Molteplici gli argomenti trattati nelle opere degli otto finalisti: dall'aggregazione ultrà di A viso coperto alla solitudine imperfetta della Casa di Edo, dalle vite pubbliche e "parallele" di Bertolt Brecht e Thomas Mann nello Stile del giorno, al "privato amniotico e assoluto dei rapporti umani" in Gennaio. L'ambientazione storica occupa gli anni Cinquanta felliniani di Piccole storie e gli anni Cinquanta inetti del Peggio è passato; gli anni quaranta della guerra civile di Evelina e le Fate e i giorni nostri di Smalltown boy, in cui l'omosessualità può finalmente essere "normale".
Il comitato di lettura del Premio (link: http://premiocalvino.it/?page_id=459) ravvisa, nelle opere, un comune filo conduttore che privilegia una dimensione privata nell'affrontare i temi pur di respiro universale proposti, così, ad esempio, la guerra civile tra fascisti e antifascisti in Evelina e le Fate è osservata dal punto di vista di una bambina, in uno stile che integra realismo e dimensione sognante, italiano e stilemi dialettali.
Il comunicato del comitato di lettura chiude con una promessa, già mantenuta, di trasparenza nelle scelte e indipendenza nella valutazione: la forza del Premio Calvino, sta proprio nella possibilità, per un autore sconosciuto e senza amici "influenti", armato del suo solo manoscritto (possibilmente corretto ed editato - link: http://www.i-servizieditoriali.com/) di arrivare a vincere un premio letterario importante, tra i più prestigiosi in Italia.
Questi i nomi dei finalisti (teniamoli bene a mente, perché sentiremo ancora parlare di loro!):
Simona Baldelli, Evelina e le fate
Marco Campogiani, Smalltown boy
Riccardo Gazzaniga, A viso coperto
Simone Giorgi, Il peggio è passato
Eugenio Giudici, Piccole storie
Paolo Marino, La casa di Edo
Michela Monferrini, Gennaio come
Fabrizio Pasanisi, Lo stile del giorno