Noi di Sul Romanzo vi abbiamo raccontato in diretta l'evento sabato sera, eravamo in sala stampa, ma siamo riusciti anche a vivere il Campiello spostandoci nel Loggione, da dove la vista dell'interno del teatro è stata meravigliosa. Dalla prima edizione, nel 1963, si conferma, il Campiello, essere uno strumento di promozione culturale come pochi in Italia, in grado di fotografare con precisione alcune tendenze della letteratura contemporanea. Si pensi a La tregua di Primo Levi, premiato nella prima edizione appunto, o a La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini, vincitrice nel 1990, soltanto per citare due esempi che dimostrano quanto il Campiello sappia lasciare il segno nell'editoria del nostro Paese.
I due nuovi conduttori, Geppi Cucciari e Neri Marcorè, sono stati in grado di rinnovare il format del premio, introducendo quei tratti di ironia che forse erano stati cercati dagli organizzatori, un modo per avvicinare i giovani alla lettura, sempre nello spirito della promozione e diffusione culturale. Va il nostro plauso, quindi, al Comitato di Gestione, in particolare nella persona di Piero Luxardo, Presidente del Comitato, che ha saputo, coraggiosamente, compiere scelte di innovazione nelle attività di organizzazione e gestione del premio. Non è un caso che il Presidente della Giuria di quest'anno fosse Paolo Crepet, noto psichiatra e scrittore che si occupa da lungo tempo di problemi giovanili e disagio sociale, perché la lettura, o forse dovremmo dire la non lettura fra i giovani italiani rappresenta di certo un tema delicato su cui vale la pena interrogarci per proporre nuove soluzioni di miglioramento.
[I servizi di Sul Romanzo Agenzia Letteraria: Editoriali, Web ed Eventi.
Sul Romanzo ha seguito il premio Campiello 2013 con entusiasmo, dalle interviste ai finalisti nel nostro speciale alla serata conclusiva al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Speriamo che i nostri lettori abbiano apprezzato quanto fatto dalla redazione; mi preme, in questa occasione, ringraziare tutti i miei collaboratori perché è stato un meritorio lavoro di squadra, in particolare ringrazio Gerardo Perrotta, la cui presenza si è rivelata nevralgica. Avreste dovuto vederci l'altro ieri sera, e permetteteci di farvi una confidenza da dietro le quinte, mentre io giravo fra la sala stampa e il Loggione del teatro come una trottola, inviando su Whatsapp aggiornamenti continui, Perrotta, dal suo pc, valutava gli aggiornamenti che gli inviavo e sceglieva quelli più interessanti da pubblicare. Abbiamo scoperto di essere stati i primi, dopo l'Ansa, a dare la notizia del vincitore, siamo stati fulminei dalla sala stampa. Oramai il giornalismo culturale, e non solo, si gioca sulla velocità, noi vorremmo continuare in futuro a informarvi con celerità sugli argomenti che ci e vi appassionano.