PREMIO MILLELIRE quinta serata 11 Gennaio 2014
Creato il 12 gennaio 2014 da Kirolandia
@ippokiro
autore: Marcella Sullo (CandidKira)
foto a corredo: Massimo Righetti ("S"Kiro)
Palcoscenico
premio millelire
Interviste e racconti dalla quinta serata del Premio Millelire
Archiviata anche l'ultima sera della prima edizione
del Premio Millelire, oggi è il gran giorno: la finalissima con i tre corti più
votati che si alterneranno in scena. Ormai, dopo cinque giorni insieme, siamo
diventati tutti una piccola famiglia, ripetiamo un nostro piacevole rituale che
da domani ci mancherà. Ma forse è proprio questo il regalo che lascia questo
piccolo spazio consacrato alla cultura ...la familiarità e il calore.
Così, ieri, e' stata anche l'occasione per i
ringraziamenti e i saluti. La prima a essere chiamata sul palco da Lorenzo De Feo e Antonio Lupi, e' stata Raffaella
Ceres, preziosa collaboratrice della Nouvelle Vague, insieme a noi e Gino
Magazine, uno dei media partner del teatro. "Assolutamente encomiabile
come iniziativa - esordisce Raffaella - e trovo che l'originalità sia la chiave
di lettura di questo festival. Qui si sta a casa. Chi entra riceve affetto e
restituisce affetto, sia le compagnie che il pubblico".
Tra il primo e il secondo corto che si sono
avvicendati sulla scena, i padroni di casa hanno interpellato uno dei pilastri
di questa rassegna, presente ogni sera, nel ruolo di giurato di qualità:
l'attore Renato Campese. Lorenzo De
Feo lo definisce un maestro di etica teatrale, un uomo generoso. "
Lodevole iniziativa - conferma Campese - sono state presentate delle
composizioni alte, discreto il grado di professionismo, e' stato davvero
gradevole. E poi che dovrei aggiungere? - conclude scherzando - mi hai offerto
solo due caffè ".
Dopo l'esibizione del terzo breve (ancora un
omaggio ad Aspettando Godot) con tutti i partecipanti riuniti al centro della
scena, un commosso e sincero ringraziamento e' andato all'indistruttibile Gabriele Mangion che, dalle dieci di
mattina alle undici di sera, ha supportato e sopportato quindici compagnie
teatrali, assistendole passo dopo passo per effetti audio e luci.
Per quanto riguarda ciò che si è visto scendere in
campo ieri sera, ci ha colpito "Labirinti" di Daniel De Rossi. Un tema forte, un testo macchinoso, magistralmente
recitato dallo stesso Daniel e dalla bravissima Jessica Zanella. "Non è stato facile calarsi nel personaggio -
mi spiega Jessica - anche perché temo sempre di colpire la sensibilità di chi
osserva. Ognuno di noi ha un confine da non invadere". Chiediamo
all'autore cosa pensa di farne di questo corto: " Sicuramente realizzerò
una pièce teatrale. In questo modo sarà molto più facile chiarire piccoli
dettagli che nella versione ridotta hanno lasciato il pubblico con qualche
incognita. Ma la suspance non guasta".
E vorrei lasciarvi con l'immagine dipinta da Daniel
De Rossi, artista a 360 gradi, una spirale di colori caldi e avviluppanti,
cromatismi che si inseguono spigolosi e aguzzi, con una parola sola: labirinti.
Autrice: Marcella Sullo
Foto a corredo: Massimo Righetti
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