In questi giorni nella bellissima Stoccolma e per tutta la settimana va in scena la più grande riconoscenza terrena per meriti, infatti in questi giorni vengono assegnati i premi Nobel, in ordine uno ogni giorno: Medicina, Fisica, Chimica, Letteratura, per la Pace l’unico assegnato a Oslo in Norvegia, e per concludere quello per l’Economia.
Il premio nobel per la medicina è andato a tre biologi: James Rothman ha 62 anni e insegna alla Yale University. Randy Schekman ha 64 anni e insegna all’università della California a Berkeley e Thomas Südhof, 58 anni, lavora all’università di Stanford.
I tre si divideranno il premio da 8 milioni di corone svedesi: 910mila euro. Schekman, il decano dei tre, ha lavorato sui geni che sovrintendono al meccanismo della fusione delle membrane. I suoi primi studi erano concentrati su alcune cellule di lievito. E come è avvenuto per molti altri vincitori del Nobel (il Comitato di Stoccolma sembra affascinato dagli scienziati cocciuti e perseveranti), ai suoi risultati iniziali venne rifiutata la pubblicazione.
Rothman ha descritto tutti i passaggi che permettono alla vescicola di uscire dalla membrana. Sudhof invece ha colto il “tempismo” con cui le cellule – soprattutto i neuroni – inviano il loro messaggio non solo al posto, ma anche al momento giusto. Le sue scoperte sono state sfruttate per gli studi su autismo, schizofrenia e Alzheimer.
Invece, il premio nobel per la Fisica è stato assegnato a Peter Higgs ed a François Englert.
Peter Higgs laureatosi e specializzatosi presso il King’s College di Londra, dopo aver detenuto la cattedra di fisica teorica all’Università di Edimburgo dal 1996 è professore emerito e membro della Royal Society inglese. Ha dato i suoi maggiori contributi nel campo della fisica statistica, della teoria quantistica dei campi, della cosmologia, della teoria delle stringhe e nello studio della supergravità.
François Englert (Etterbeek, 6 novembre 1932), invece, è un fisico teorico belga. Nel 1997 ha ricevuto il premio per l’alta energia e le particelle della EPS e nel 2004 il Premio Wolf per la fisica per lo studio sul meccanismo che unifica le interazioni a corto e lungo raggio generando bosoni di gauge massivi.
Poche ore fa è stato assegnato il premio Nobel per la Chimica.
È stato assegnato agli scienziati l’austriaco-statunitense Martin Karplus dell’Università di Strasburgo, lo statunitense-britannico Michael Levitt dell’Università di Cambridge e all’israeliano-statunitense Arieh Warshel dell’Università di Southern California “per i loro studi sullo sviluppo di modelli multiscala per sistemi chimici complessi.
I premiati lavorano da tempo negli Stati Uniti. Martin Karplus, 83 anni, è professore emerito dell’università americana di Harvard. Nato a Vienna nel 1930, si è trasferito negli Usa quando aveva 23 anni, per lavorare al California Institute of Technology (Caltech). Ha insegnato anche all’università francese di Strasburgo. Michael Levitt, 66 anni, lavora all’università californiana di Stanford. Cittadino britannico, è nato in Sudafrica, a Pretoria, nel 1947 e si è trasferito in Gran Bretagna nel 1971 per lavorare nell’università di Cambridge. Arieh Warshel, 73 anni, lavora alla University of Southern California a Los Angeles. È nato nel 1940 in Israele, nel Kibbutz Sde-Nahum ed ha la cittadinanza Israeliana e americana. In Israele ha lavorato nell’istituto Weizmann, a Rehovot.
Domani sarà il turno del premio Nobel per la Letteratura e come ricordiamo venerdì sarà il turno per il riconoscimento per la Pace l’unico assegnato a Oslo e per ritornare lunedì a Stoccolma per il Premio Nobel per l’Economia.
Lunedì con la cerimonia di assegnazione dell’ultimo premio si da appuntamento ai geni della terra per il prossimo anno.
Written by Rosario Tomarchio