Il mondo sta cambiando, è già cambiato e continua a farlo anche in settori spesso considerati “vecchi”, sta cambiando anche per un universo – quello dei giornali e dell’informazione in generale – che spesso è stato dato per morto, o comunque lontano dai giovani e dal mondo del futuro.
E invece non è così, basti pensare a cosa sta accadendo nel mondo dell’editoria, dove la rapida conversione al digitale sta permettendo, a chi ci ha creduto e investito, non solo di sopravvivere ma anche di aprirsi nuove opportunità, nuove idee, e nuove fonti di guadagno. Basterebbe guardare ai cataloghi dei libri in digitale, di Amazon o di iTunes per esempio, dove è chiaro che sta avvenendo quello che qualche anno fa’ è accaduto per la musica, in controtendenza all’idea che taluni “gerarchi conservatori” cercano di diffondere, sperando di farci credere che la pirateria stia ammazzando le aziende che producono musica. Nulla di più falso, ed i numeri degli acquisti che quotidianamente avvengono su questi stores digitali lo confermano, ma io non sono amante della matematica e dei numeri quindi non sarò io a snocciolarveli, siete salvi!
L’informazione sta cambiando, e quelli che vengono chiamati “new media” si stanno rapidamente imponendo - una nuova, più libera ed originale informazione - ma è chiaro che per la loro piena affermazione deve pre-esistere un humus democratico importante, e forse proprio per questo è dagli Stati Uniti che arriva una piacevole sorpresa, forse nessuno in passato ci aveva nemmeno sperato potesse accadere ma oggi è realtà… I nuovi media sono arrivati ad aggiudicarsi l’Oscar del giornalismo, il premio Pulitzer è infatti stato assegnato a due giornalisti di due testate online, un giornalista di guerra dell'Huffington Post, e un vignettista del Politico.com.
Credo sia la conferma che i tempi stanno cambiando, anzi sono cambiati in continuo cambiamento, anche perché è venuta a cadere anche l’immagine “istituzionale” del giornale in carta stampata, non solo, ma pure perché a mio avviso questa strada intrapresa dall’informazione, attraverso il veicolo potentissimo della rete, non potrà che garantire una maggiore libertà e democrazia, e quindi una ritrovata e maggiore autorevolezza da parte dell’informazione spesso accusata – in vari parti del mondo – e non a torto, di censura o di legami troppo stretti con il potere politico e/o economico.
Mi sento di rinviare ad un successivo post un breve excursus sui new media, ma in particolare su Huffington Post, perché credo meriti attenzione e riflessione.
nanni