Nella sfilza di riconoscimenti letterari a cui un autore italiano può ambire, c’è sicuramente il Premio Strega. Istituito nel 1947 da Goffredo e Maria Bellonci, il premio «viene assegnato ogni anno a un libro di narrativa pubblicato tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso» (dal sito ufficiale del Premio). Grazie al mecenate Guido Alberti, che sponsorizzò fin da subito la manifestazione, essa prese il nome del liquore prodotto dalla famiglia Alberti (lo Strega, appunto).
Ma chi seleziona i candidati? Sono gli Amici della domenica, una giuria attualmente composta da 400 uomini e donne di cultura che presentano i libri in gara e decidono, tra questi, quelli più meritevoli in due votazioni successive. La prima permette di decretare i 5 finalisti, la seconda invece proclama il vincitore (si tiene, di norma, il primo giovedì di luglio).
La scorsa edizione (2013) ha premiato lo scrittore Walter Siti.
In origine gli Amici erano giornalisti, scrittori, autori, letterati che frequentavano assiduamente casa Bellonci e si incontravano per parlare di arte, cultura e società, nell’Italia del secondo dopoguerra. «Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione. Prendiamo tutti coraggio da questo sentirci insieme. Spero che sarà per ognuno un vivido affettuoso ricordo» racconta Maria Bellonci.
Ai loro voti, dal 2010, si aggiungono anche quelli di una selezionata giuria di 60 lettori “forti” diversi ogni anno, segnalati da trenta librerie associate all’ALI – Associazione Librai Italiani. Inoltre da quest’anno è stato indetto anche un Premio Strega Giovani: tra le opere presentate, una giuria di 400 ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni eleggerà quella considerata più meritevole.
Volete un po’ di nomi? Partiamo dai più recenti: l’anno scorso 2013 ha vinto Resistere non serve a niente di Walter Siti, mentre quello prima – il 2012 – è toccato ad Alessandro Piperno con Inseparabili. Se scorriamo l’albo e scendiamo più giù troviamo Sandro Veronesi con Caos calmo (2006), La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano (2008), Non ti muovere di Margaret Mazzantini (2002), La chimera di Sebastiano Vassalli (1990), il Tolstoj di Pietro Citati (1984), Il nome della rosa di Umberto Eco (1981) e Lessico Famigliare di Natalia Ginzburg (1963). Se volete scorrere l’elenco completo seguite il link: troverete opere che hanno davvero segnato la storia della letteratura italiana.