L’intellettuale siriano sarà il keynote speaker di un incontro promozionale organizzato dal premio UNESCO-Sharjah Prize per la cultura araba che si terrà il 4 maggio alla Sapienza di Roma, nell’aula degli Organi Collegiali/Rettorato, a partire dalle 15. Mardam-Bey terrà un discorso sul ruolo e lo status della letteratura nella cultura araba.
Farouk Mardam-Bey è un noto intellettuale dissidente siriano che da anni vive a Parigi. Lavora presso la casa editrice francese Actes Sud, per cui dirige la collana Sindbad, che promuove e diffonde in Francia la letteratura e la cultura arabo-islamica. Per Sindbad escono da sempre le novità editoriali in arabo tradotte in francese ed è una vera e propria fucina di notizie su quanto accade a livello di editoria nel mondo arabofono per chi non parla o legge l’arabo. Spesso e volentieri, molto di quello che viene tradotto in italiano da noi, è stato già tradotto in francese da Sindbad. Spesso e volentieri, molto di quello che è stato tradotto da Sindbad, da noi non arriva. Ma questa, è un’altra storia.
Farouk Mardam-Bey non è solo un personaggio interessante in quanto editore, ma anche come intellettuale e pensatore arabo trapiantato in Francia che si è sempre speso per il dialogo tra Europa e mondo arabo attraverso lo strumento della letteratura. Come avevo scritto qui tempo fa, è suo il pensiero secondo il quale il mondo arabo e la letteratura araba vanno banalizzati: “ [bisogna] Liberarlo [il mondo arabo] dall’esotismo e far capire che esso partecipa – a pieno titolo – all’avventura della modernità”. Perchè del mondo arabo si ha un’immagine “deformata”, ma questo “non vuol dire che esso sia del tutto bello, puro e innocente. Vuol dire che non corrisponde ai cliché”.
Mardam-Bey è anche un noto cultore e appassionato di gatronomia araba: in italiano sono stati tradotti La cucina di Ziryab (Lavoro) e Il trattato dei ceci (Mesogea). Viene spesso in Italia per partecipare a festival (ultimamente è stato gradito ospite del festival di Messina Sabir e del Festival di Internazionale a Ferrara), ed è visiting professor al Master MIM della Cà Foscari di Venezia.
Il premio UNESCO-Sharjah per la cultura araba, giunto alla sua 13esima edizione, è un premio che viene assegnato ogni due anni a un individuo, un gruppo o un’organizzazione che si sono spesi con il proprio lavoro per diffondere la cultura araba nel mondo. Il vincitore viene proclamato dal Direttore generale dell’UNESCO, su raccomandazione di una giuria internazionale di esperti nel campo della cultura araba. Dal 2001 ad oggi, sono stati premiati poeti, accademici, scrittori e giornalisti provenienti dai paesi arabi e da ogni parte del mondo (ehi, pure Elias Khoury!). Per vedere la lista completa andate qui.
All’incontro alla Sapienza parteciperanno anche: M. Rossler, dell’UNESCO, Abdulla al Owais, dell’emirato di Sharjah, la prof.ssa Isabella Camera D’Afflitto, Sapienza e ex membro della giuria del premio UNESCO-Sharjah.
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