Parafrasando il titolo italiano: Con o senza freni.
Nel primo cauto caso, con i freni, probabilmente vi divertirete, certo la vicenda è talmente classica che ci si vergogna perfino a parlarne, un cattivo soggetto insegue il buon protagonista per le strade di New York, eppure il semplice fatto di vivere l’intero film, o quasi, in sella ad una bici, modifica radicalmente la prospettiva dello spettatore e rende decisamente più accattivante il soggetto. Purtroppo però, proprio a causa dei freni inseriti, l’esperienza risulterà terribilmente simile a quella provata di fronte a tantissime altre pellicole in cui un ragazzo come tanti, un bad guy e una corsa contro il tempo, ce la mettono tutta per regalarci una piccola emozione.
Ma c’è il secondo caso, senza freni appunto, e qui casca l’asino.
Io adoro andare in bicicletta, non sono un fanatico da gite domenicali, ma amo muovermi nel traffico in sella alla mia bici pieghevole eco sostenibile che mi permette di recarmi al lavoro in treno, risparmiando e facendo esercizio. Non vorrei essere frainteso, non sto asserendo che tutti coloro che amano le due ruote si divertiranno tanto, mentre tutti gli altri si dovranno accontentare. Qui si parla di approccio al cinema, se avete l’intenzione di avvicinarvi con cautela e un pò di puzza sotto il naso, Premium rush probabilmente vi lascerà tiepidini se non addirittura delusi, ma se almeno una parte di voi si farà coinvolgere e riuscirete ad abbandonarvi al film, allora il miracolo si compirà senz’altro.
I freni di cui parlavo sono quelli che troppo spesso tiriamo nel momento in cui entriamo in una sala cinematografica e ci avviciniamo con fin troppa cautela ad un film, senza farci mai trasportare, ma peccando invece di un pizzico di superbia, che ci impedisce di farci veramente conquistare.
Resta inteso che non ci troviamo di fronte ad una pellicola perfetta, anzi, qualche caduta di tono c’è, così come una fastidiosa tendenza ad alzare il tiro verso tematiche troppo grandi per un film di questo tipo, eppure Premium Rush funziona come un colpo di pistola, esplosivo e diretto.
Una pallottola di celluloide sparata nel bel mezzo del cranio dell’attonito spettatore, che in alcuni momenti si accorgerà di non riuscire nemmeno a prendere respiro.
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VOTO
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