Mancano appena due giorni all’inaugurazione della 54esima edizione del Festival dei Popoli, una delle più importanti e prestigiose manifestazioni sul cinema documentario a livello internazionale. Negli ultimi anni vi è un crescente interesse da parte degli spettatori e degli addetti ai lavori nei confronti del docu-film come dimostrano le recenti vittorie a Venezia e Roma di Sacro GRA di Gianfranco Rosi e di Tir di Alberto Fasulo. Proprio quest’ultimo venne presentato nel corso della passata edizione del Festival dei Popoli all’interno di Panorama in Cantiere, sezione nata allo scopo di stimolare analisi e discussioni intorno ad un progetto ancora in fase di sviluppo. Probabilmente le ragioni di questo progressivo coinvolgimento del pubblico verso questo particolare genere cinematografico si possono in parte ritrovare nelle parole di Alberto Lastrucci, direttore del Festival dei Popoli: “il documentario ti sbatte in faccia la realtà. Lo fa con un linguaggio raffinato, frutto di elaborazione stilistica e ricerca estetica. Ma sempre di realtà si tratta: complessa, ambigua, contradditoria; e perciò sempre così difficile da comprendere. Lontana dalle semplificazioni a cui la contemporaneità ci vorrebbe abituare, da quegli slogan utilizzati a piene mani dalla pubblicità, dall’informazione-spettacolo o dalla politica-rissa, linguaggi che tendono sempre più a somigliarsi. Il cinema documentario si muove in un’altra direzione. Non offre certezze, non consente che ci si rilassi sulla poltrona. Sollecita questioni, domande, curiosità, le stesse che, al termine di ogni proiezione, i nostri spettatori sono invitati a rivolgere ai registi ospiti del festival.”
L’edizione di quest’anno presenta un programma composto da 100 documentari provenienti da tutto il mondo, il Concorso Internazionale prevede 24 film suddivisi in 8 lungometraggi, 8 mediometraggi e 8 cortometraggi, tutti inediti in Italia. La Giuria internazionale – composta da Pieter van Huystee (produttore), Cinta Pelejà (co-direttrice di Doclisboa FF) e J. P. Sniadecki (filmmaker) – assegnerà un premio per ciascuna di queste categorie mentre la giuria degli studenti, composta dagli allievi della Syracuse University in Florence, giudicherà i cortometraggi del Concorso Internazionale assegnando il Premio Syracuse University in Florence. Le nuove tendenze del cinema italiano trovano spazio nella sezione Panorama dedicata alle produzioni più recenti, 7 film, tra cui 5 in prima mondiale (un dato significativo, se si pensa al numero sempre maggiore di documentari “contesi” tra i principali festival italiani). Il Festival dedica un’ampia retrospettiva (forte di 34 titoli), intitolata “Father & Son: un viaggio nel cinema” a Marcel Łoziński e Paweł Łoziński, padre e figlio, entrambi da annoverare tra gli autori più rappresentativi del cinema polacco. Études sur une ville è una sezione interamente dedicata a Parigi, città che da sempre è fonte di ispirazione della settima arte. Lontano da Utopia è incentrata su storie di comunità e popoli di vari paesi in cui l’aspirazione a conseguire migliori condizioni di vita ha preso la forma della lotta collettiva. Quest’anno il Festival dei Popoli si gemella con Documentarist – Istanbul Documentary Days, uno dei festival di documentari più importanti della Turchia, proponendo una selezione di documentari turchi di recente produzione. Tra gli Eventi Speciali saranno presentati film ad alto contenuto spettacolare e con temi di grande interesse e attualità come Mothers di Xu Huijing incentrato sulle restrittive leggi sulla procreazione in Cina, In viaggio con Cecilia, co-diretto da Cecilia Mangini, la maggiore documentarista italiana, insieme a Mariangela Barbanente, che prende in esame la spinosa questione dell’Ilva di Taranto e We Steal Secrets: the Story of Wikileaks, opera a cui è affidata l’inaugurazione ufficiale del Festival firmata dal premio Oscar Alex Gibney, sulla controversa parabola di Julian Assange, fondatore del portale Wikileaks che riceve in modo anonimo documenti segreti – militari, industriali, bancari – e li pubblica sul sito.
Il Festival dei Popoli si arricchisce da quest’anno di un nuovo spazio – chiamato Doc at Work – aperto a tutti gli appassionati per conoscere da vicino il mondo del documentario. Incontri, workshop, presentazione di libri e DVD, dibattiti con gli autori e con gli ospiti del Festival si articoleranno in un programma che si propone di alimentare la riflessione sul documentario come linguaggio della contemporaneità.
Come di consueto la principale sede deputata ad ospitare la manifestazione, che si svolgerà a Firenze dal 30 novembre al 7 dicembre, sarà il cinema Odeon affiancato quest’anno dallo Spazio Alfieri, altra storica e centralissima sala fiorentina che ha da poco riaperto i battenti dopo un lungo e doloroso periodo di chiusura, dall’Auditorium Santa Apollonia e dall’Istituto Francese.
Per conoscere il programma completo del Festival dei Popoli potete visitare il sito web ufficiale: http://www.festivaldeipopoli.org/
Boris Schumacher