Che dire, ormai? Visto che io non sono abbastanza diretto o insolente di mio (bisognerebbe poi capire chi è veramente insolente, qui), lascio la parola al signor Carl:
"[...] Una donna seduta abbastanza vicino a Carl disse con tono quasi salottiero: - E lei questo viaggio lo faceva piuttosto spesso?- Quale viaggio?- Sul corpo di Clive.- Certo. Perché?- Forse sto solo dicendo una sciocchezza, ma è solo che... - si guardò intorno cercando sostegno - io non sapevo che Clive fosse...Molte donne che erano a portata d'orecchio annuirono.- A me... - sapeva di camminare su un terreno minato - a me non sembrava che lui fosse... così.Carl s'accigliò.- Intende dire gay?La donna (che lavorava all'ufficio acquisti di Marks & Spencer) sorrise gentilmente e annuì.- Be', mi spiace dirglielo - ribatté Carl - ma lui era decisamente "così".Anche se il tono era confidenziale, questo dialogo rimbalzò fino in fondo alla chiesa, dove venne accolto con diversi gradi di stupore, alcuni distintamente percettibili.- Quella non lo sapeva?- Ma chi vuol prendere in giro!- Clive - continuò la donna - non mi ha mai dato motivo di pensare che le sue preferenze sessuali non fossero normali.- Erano normali! - gridò Carl.- Mi scusi. Intendevo... tradizionali.- Erano tradizionali!- Etero, allora - disse la donna con aria sopraffatta - Diciamo etero.- Di' quel cazzo che ti pare - riprese Carl - ma non lo era. Era gay.
[...] Carl si sedette e venne abbracciato da due dei suoi amici, mentre un terzo gli carezzava la testa ispida."
(da Alan Bennett, La cerimonia del massaggio)da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com