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Preoccupazione egoistiche di una mamma che ritorna a lavorare

Da Chiarap_79
Il tempo è volato. Un battito d'ali e siamo già a sette mesi dalla nascita della mia piccola Aurora. Lunedì prossimo riprenderò a lavorare. Vi lascio solo intuire il senso di paura che invade il mio cuore. Diversamente da come mi sentivo per Davide ora ho più consapevolezza delle fortissime capacità di adattamento dei bambini. Aurora ha un buon carattere, è solare, socievole, pacifica. Il nido dove andrà è un'ottima struttura, le educatrici sono dolci e rassicuranti, l'approccio non troppo lontano dal mio sentire. Aurora si troverà bene. Sicuramente sarà così.
E' per la sua mamma che nutro i timori più grandi. Il congedo di maternità dal lavoro è stato per me come un lungo periodo di vacanza. E non importa il fatto che in fin dei conti in casa non abbia mai smesso di lavorare. Accudire e coccolare la mia famiglia è più un privilegio per me che un impegno.
Questi mesi appena trascorsi sono stati tra i più felici e soddisfacenti della mia vita. Svegliarmi con i miei cuccioli, senza fretta, senza corse affannate. Vestire il più grandicello ed accompagnarlo a scuola. La spesa e poi a cucinare per la cena già prima di mezzogiorno per potermi poi dedicare nel pomeriggio solo ai giochi con i miei piccoli. In tutto questo c'è stato lo spazio ed il tempo per respirare, per frequentare amicizie, per realizzare qualche progetto creativo importante. In questi mesi ho avuto una conferma in più: l'80% della mia stanchezza è tutta mentale, perchè in questo periodo di tempo ci sono stati periodi duri e davvero pesanti ma mai ho messo in dubbio le mie capacità di farcela. Quello che mi preoccupa è quello che succederà una volta che tornerò a lavorare, perchè mentre ho la consapevolezza del vigore e dell'energia del mio corpo (nonostante da questa seconda gravidanza ne sia uscita con qualche acciacchino in più) sono le batterie della mia testa che invece percepisco come a bassa resa... pianificare, organizzare, incastrare tutti con tutto, il lavoro e gli impegni di casa e poi gli irrinunciabili sensi di colpa di mamma lavoratrice (che se non hai sensi di colpa non puoi mica chiamarti mamma eh!).. sono queste le attività più faticose, quelle che più mi assorbono energie, quelle che veramente mi stancano.
Lunedì riprenderò a trottare se non vogliamo chiamarlo correre. In tutto ciò ho qualche consolazione rassicurante: il part-time per allattamento ed il prossimo Natale.
Che poi se voglio essere proprio sincera con me stessa, alla fine lo so che di un pò di questo ritorno ne sono contenta. Il mio lavoro è terribilmente stressante ma mi piace, mi piace mettermi alla prova, relazionarmi con gli altri, affermare le mie abilità anche fuori dalle mura della mia casa. E poi questo momento prima o poi doveva arrivare.
Respiro, tiro i remi in barca e mi lascio trascinare dalla corrente. Me la caverò, me la sono sempre cavata! Un sorriso e sono pronta... forse...

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