Preoccupazioni quantiche di Cristina, ragazza strana, scrittrice cresciuta con i giocattoli impigliati nei capelli della sua Fantasia.
Creato il 08 febbraio 2015 da Rosebudgiornalismo
@RosebudGiornali
di Giuseppina D’Amato. Cristina è una strana ragazza. Cristina non ha pace. Ha paura di tutto. Teme il futuro. Quando parla del passato, ripete: “Sono cresciuta con i giocattoli impigliati nei capelli della mia fantasia. Sono spaventata dal mondo capovolto, dal cosmo multiverso e dal terrore di smarrirmi fra la pieghe del tempo infinito.”
Cristina fa la scrittrice.
Cristina quando dorme, sogna. Fa sempre lo stesso sogno. Sogna una schiera di giocattoli che vuole entrare nella sua camera dal buco della serratura, da sotto la porta, dalla finestra. I più intraprendenti arrivano su una mongolfiera colorata. Si lanciano. Entrano. Affollano la stanza. Si arrampicano ai capelli, per entrarle nella testa. Cristina teme che le rubino i sogni, o che siano i sogni irrealizzati.
Cristina è stanca di combattere contro il panico del vuoto, la paura del nulla, le dimensioni del multiverso. Cristina, a volte, pensa: “Le dimensioni del multiverso sono smisurate. Di conseguenza, esistono altri esseri uguali a noi. In qualche bolla lontanissima c’è un’altra me. Agisce come me. Ha paura come me. Le due me non si incontreranno mai, perché la distanza che le separa è così grande che non bastano tutte le particelle dell’Universo, per scrivere le cifre dei chilometri.”
Cristina quando si sveglia, scrive. Scrive per non pensare.
Featured image, Werner Heisenberg nel 1927, quando si occupò dei principi della meccanica quantistica e in particolare del principio di indeterminazione
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