di Paolo Cardenà - Appena una settimana fa, Draghi pronunciava queste parole: «Ho un messaggio chiaro da darvi: nell'ambito del nostromandatola Bce è pronta a fare tutto il necessario a preservare l'euro. E credetemi: sarà abbastanza»
Questo è stato sufficiente a far decollare la fiducia e quindi a determinare un forte ripiegamento dello spread fino in area 430 di oggi, in attesa di vedere cosa avrebbe potuto mettere in campo la BCE per salvare il salvabile. Il giorno successivo, mentre tutte i giornali sussidiati si esercitavano ad azzardare previsioni su cosa avrebbe potuto fare la BCE per placare i rendimenti dei titoli di stato spagnoli e italiani, il sottoscritto, in un umile blog scriveva:
"Resta da capire come la Bce intenda operare per preservare l'euro e quali potrebbero essere gli armamenti che potrebbe mettere in campo per abbassare i rendimenti dei titoli di stato. Se si tratterà di una nuova edizione del LTRO già sperimentato con scarso successo a dicembre e a febbraio, o un nuovo programma SMP (Securities market programme), anch'esso sperimentato con altrettanto insuccesso, oppure un vero e proprio cambio strategia nella gestione della catastrofe dell'euro, non è dato saperlo. Lo sapremo, lo spero, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Certo è che, ben presto, alle parole dovranno seguire i fatti e ne Draghi, tanto meno la BCE, possono permettersi di perdere credibilità. Ad ogni buon conto, se è vero che solo la BCE può disporre della potenza di fuco idonea a placare i mercati, altrettanto vero è che per essere messa in campo, si dovranno superare le resistenze tedesche da sempre contrarie al finanziamento diretto dei debiti sovrani da parte della Bce a alla monetizzazione del debito. Di conseguenza, qualsiasi soluzione che non segni una netta discontinuità rispetto agli approcci fallimentari usati fino a questo momento - e alla base del disastro della(N)eurozona- sarà destinata a fallire miseramente. E questa volta senza possibilità di appello."Ebbene, oggi Draghi ha deciso di non decidere. In conferenza stampa ha smentito se stesso, e ormai la credibilità del banchiere centrale e della stessa BCE è compromessa. Proprio mentre sto' scrivendo, lo spread è tornato in area 510 punti e il FTSE MIB sta perdendo oltre il 4%. Di conseguenza, non sarei affatto sorpreso di vedere concretizzarsi il rischio che ben presto, sia la Spagna che l'Italia, perdano la possibilità di accedere ai mercati, non riuscendo così a finanziare il debito pubblico in scadenza. La linea tedesca ha prevalso e salvo colpi di scena, credo che ben presto l'Italia sarà costretta a chiedere aiuti alla UE; ovviamente dietro cessione di ulteriore sovranità nazionale e impegnandosi in manovre di ulteriore austerità comandate dalla Troika. Ora la domanda è questa: ma secondo voi, se le limitate risorse del fondo salva stati (nelle varie declinazioni ESM / EFSF) non sono sufficienti per salvare la Spagna (ormai ad un passo dal trapasso), come si può pensare che l'Italia potrà essere salvata? E con cosa? Io la risposta me la sono già data.