Magazine Cultura
Doppia e piacevole sorpresa questa mostra dedicata alla Confraternita dei Preraffaelliti che presenta dipinti e qualche disegno provenienti dalla Tate Britain di Londra. Con l'occasione abbiamo anche avuto modo di entrare per la prima volta a Palazzo Chiablese, contiguo al Palazzo Reale di Torino, luogo che si è rivelato una funzionale sede museale, ben sfruttata per l'allestimento di questa bella mostra. C'è da dire che abbiamo avuto la fortuna e l'astuzia di recarci in loco in un orario ancora poco affollato di visitatori, non garantisco quindi la buona vivibilità dell'evento nelle ore di piena.
Ero assolutamente a digiuno di tutta la produzione pittorica legata al movimento Preraffaellita, corrente nata in epoca Vittoriana in Inghilterra alla metà del 1800 e formata da artisti che guardano all'arte pittorica così come era concepita appunto prima dell'arrivo di Raffaello Sanzio sul finire del 1400. Tra i temi in mostra nei numerosi dipinti portati qui a Torino ho trovato di grande interesse il legame tra pittura e letteratura, molte delle opere sono ispirate a vecchi drammi, testi biblici o a opere Shakespeariane.
Il quadro simbolo di quanto appena detto è forse la splendida Ophelia di John Everett Millais usato anche come immagine ufficiale della mostra stessa. Tra l'altro l'esperienza della visita (gratuita per i possessori di Carta Musei) è allietata dalla presenza di un'audioguida gratuita che illustrerà curiosità e informazioni sulle opere principali in mostra esibendo un prezioso quanto riuscito dono della sintesi. L'audioguida non si sofferma su nessuna opera per più di due minuti garantendo una visita agevole, interessante e mai noiosa. Se vi capita di andarci prendetela, che a ciondolare senza nessuna spiegazione ci si perde un sacco di cose. Cose come la storia tragica della modella Elizabeth Siddal, ispirazione per Millais proprio per l'Ophelia e per diverse altre opere. E' per Dante Gabriel Rossetti che la Siddal posò in misura maggiore diventandone ben presto la moglie, tra l'altro in mostra sono presenti di questo artista anche gli splendidi dipinti Proserpina e L'amata (La sposa).
Dopo la visita alle prime bellissime stanze è possibile assistere al breve ma interessantissimo video realizzato da Luca Beatrice che metterà in relazione l'aspetto decadente e gotico di molti di questi dipinti con correnti culturali degli ambiti più disparati e più moderni. Si accenna alla musica dark e goth degli anni '80 prendendo in esame anche il look di molti artisti da Siouxsie a Ian Curtis (Joy Division), da Robert Smith dei The Cure fino ad arrivare al cinema più gotico del regista Tim Burton, alle illustrazioni per alcune copertine musicali (quelle realizzate per Radiohead e Tom Yorke ad esempio) e alla creazione di abiti da parte di affermati stilisti europei.
In definitiva una mostra di grande interesse, per me inaspettata, che vi consiglio di visitare senza riserve. Per chi viene da fuori un'occasione per visitare anche la nostra splendida città.
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