Avevo pensato: “In qualunque direzione vada la sentenza del Processo Mills, non parlerò di condanne, assoluzioni e prescrizioni ai danni di B.”. Poi Domenica 26 febbraio, vedendo le prime pagine del Giornale e di Libero e leggendo alcuni commenti sulle pagine Facebook di Angelino “Jolie” Alfano e del Cavaliere, ho deciso di dirottare su questo argomento.
Il Giornale, fondato da Montanelli (adesso in mano a B. ed ai suoi servi), e Libero titolano “BERLUSCONI - PM 25-0”. Alfano scrive su Facebook “E' finita la folle corsa del PM ed il tentativo di taroccare anche il calcolo dei tempi di prescrizione pur di ottenere una condanna, solo morale, di Berlusconi. Chiederò in Parlamento di sapere in quanti altri casi i processi a rischio di imminente prescrizione vengono trattati con questo impressionante schieramento di uomini e risorse, pagate dai cittadini che si aspettano sentenze giuste che possano essere eseguite. Ma sono già sicuro che vi saranno ben pochi precedenti. Speriamo, adesso, che i Giudici di Appello possano esaminare più serenamente le ragioni della difesa, mortificate dalla fretta di finire il processo prima della prescrizione che tutti sapevano essere inevitabile”.
B. ed i suoi legali invece hanno festeggiato per la sentenza del Tribunale di Milano, che vorrei ricordare, non è di assoluzione, ma di prescrizione. Quando il Tribunale considera il reato prescritto, ha davanti due possibilità: dichiarare “innocente” l'imputato, quindi assolverlo, oppure dichiararlo “prosciolto per avvenuta prescrizione”. Quando il Tribunale (o un altro grado di giudizio) si rifiuta di assolvere l'imputato ad avvenuta prescrizione, significa che non lo ritiene “innocente”! Solo B.e i suoi cortigiani-trombettieri potrebbero festeggiare pubblicamente per una sentenza del genere. Una persona che si ritiene innocente, rinuncia alla prescrizione (alla quale si può rinunciare) e si fa processare in tutti i gradi di giudizio per dimostrare la sua innocenza. Soprattutto se la persona sotto processo è un politico, altrimenti le persone potrebbero pensare che dietro la prescrizione si nasconda la colpevolezza: ma questo in Italia non succede!
La prescrizione è arrivata tra l'altro grazie a svariate leggi ad-personam e lodi fatti su misura per B.. La prima legge in questione è quella n. 251/2005, chiamata Ex-Cirielli, che, in breve, accorcia i termini di prescrizione per gli imputati incensurati e pluriprescritti. Per quanto riguarda i reati di corruzione, per non cadere in prescrizione, il processo deve concludersi entro 10 anni, anziché i 15 previsti fino alla legge n. 251/2005. Nel caso specifico del CaiNano, in origine la prescrizione sarebbe scattata nel 2014, con la Ex-Cirielli sarebbe scattata al 2009; poi con le sospensioni riguardanti il Lodo Alfano e il Legittimo impedimento, si arriva al 2012. Se questa non è giustizia ad-personam... Dopo la Ex-Cirielli si passa al Lodo Alfano. Il nome può ingannare: il creatore della legge non è Alfano, ma Ghedini. Alfano ha solo messo la X nell'apposito spazio “Firma del Ministro della Giustizia”. Basta sentirlo parlare per capire che non sarebbe in grado di scrivere un pensierino in materia di giustizia! Il Lodo Alfano prevedeva la sospensione dei processi penali a carico delle quattro più alte cariche dello Stato (Presidente della Camera, Presidente del Senato, Presidente del Consiglio, Presidente della Repubblica), salvo i casi previsti dagli art. 90 e 96 della Costituzione. La legge in questione viene però dichiarata incostituzionale dalla Consulta. Per sopperire il problema, PdL e Lega (con l'astensione dell'Udc) approvano la legge n.51/2010, chiamata Legittimo Impedimento, che prevede, fra le tante cose, che il Presidente del Consiglio possa invocare il “Legittimo Impedimento” a comparire in un'udienza penale, ogni qualvolta l'udienza sia in concomitanza con impegni che riguardano l'esercizio di funzioni previste per legge. Il Legittimo Impedimento, dopo esser stato dichiarato parzialmente incostituzionale dalla Consulta, è stato abrogato dal nostro ordinamento giuidico con il Referendum del 13-14 giugno 2011. Infine la ricusazione dei giudici. L'ennesimo escamotage di Ghedini e Longo per arrivare alla prescrizione. Il processo infatti è “morto” per una decina di giorni al massimo. Se la Corte d'Appello non avesse dovuto giudicare sulla ricusazione dei giudici, almeno la sentenza di primo grado sarebbe arrivata.
Da quanto appena detto, possiamo vedere che B. ha fatto di tutto per evitare la condanna certa. Condanna certa perché la Cassazione ha provato che Mills è stato corrotto dalla Fininvest per conto del Cavaliere (Mills si è salvato grazie alla prescrizione), con 600 mila dollari per due false testimonianza. Il processo del Tribunale di Milano doveva dimostrare che B. ha corrotto Mills: se A=B e B=C, A=C...è logica aristotelica. Se B. non avesse corrotto Mills, sarebbe stato condannato già nel 2001. Nessuna legge ad-personam avrebbe potuto salvarlo. A quest'ora sarebbe anche lui ad Hammamet o a Regina Coeli.
Il Cavaliere esce così “non assolto” per la decima volta (su 25 processi): infatti 6 volte si è salvato grazie alla prescrizione (All Iberian: accusato di aver versato 23 miliardi di Lire in nero a Craxi; Mondadori: accusato di aver pagato una tangente al giudice Metta affinché annullasse il Lodo Mondadori; Lentini-Milan: accusato di aver pagato 10 miliardi di Lire in nero al presidente del Torino, Borsano, per l'acquisto del centrocampista Lentini; Bilanci Fininvest 1988-1992: fondi neri sottratti ai bilanci del gruppo Fininvest; Consolidato Fininvest: accusato di avere fondi neri per 1500 miliardi di Lire su società offshore; Mills: accusato di aver corrotto l'avvocato, pagando 600 mila dollari, in cambio di due false testimonianze, che come confessò Mills al suo commercialista salvarono B. “da un mare di guai”), due volte grazie all'amnistia (Bugie P2: accusato di aver mentito sulla sua iscrizione alla P2, al Tribunale di Verona; Fondi neri Macherio: accusato di aver pagato, in nero, 4,6 miliardi di Lire per i terreni di Macherio) e altre due per aver depenalizzato il reato (All Iberian/2: accusato di tenere fondi neri sulla offshore da utilizzare per corruzioni e scalate illegali sia all'Italia che all'estero; Sme-Ariosto/2: accusato di detenere fondi nero all'estero per pagare i giudici).
Ciò nonostante, i fedelissimi del CaiNano anziché nascondersi per la vergogna, attaccano la magistratura. Gasparri accusa il pm De Pasquale per aver “negato l'evidenza sulla prescrizione” e rincara la dose affermando che “Il pm De Pasquale è stato inattendibile, non può continuare a fare il magistrato”. Al “giurista” Gasparri bisognerebbe spiegare che il lavoro del pubblico ministero è quello di rappresentare la pubblica accusa: non a caso, quando esercita la funzione di pm non è considerato un magistrato ordinario, ma un magistrato requirente. Il pm non agisce nel proprio interesse (a differenza dell'attore e del convenuto nei processi civili), ma esercita l'azione penale nell'interesse pubblico. Semmai andrebbero cacciati i magistrati corrotti e collusi con le cosche, non quelli che fanno il proprio lavoro in modo onesto. Povero Gasparri!
Dopo la sentenza, oltre ai vari politici, tramite internet in moltissimi hanno detto la loro: leggendo i commenti sulle pagine Facebook di B. e del servitore Alfano si possono trovare due tipi di persone: gli oppositori e i “gli avvocati difensori”. Cito qualche commento. Tra i pro troviamo considerazioni del tipo “Caro Silvio sono un tuo sostenitore nonché elettore sono felice dell'ennesimo flop della clamorosa offensiva politico giudiziaria contro di te, anzi, questo accanimento mi incentiva da sempre a votarti (in Italia funziona così: più sei imputato, più sei votato. Ndr)”, oppure “[...]Silvio raramente sbaglia. Si può confondere, ma non sbagliare”, ed infine sul post di Angelino Jolie “Un dubbio non mi è stato mai sciolto: ma perché tanti processi vanno in prescrizione ? Non sarà anche e forse, soprattutto _ per la scarsa operosità di molti magistrati, il cui operato è insindacabile(non è colpa delle varie leggi ad personam volute dal CaiNano, è colpa dei giudici fannulloni: logica pura! Ndr)?”. Tra i contro invece troviamo “Meglio falsare le partite che i processi (riferendosi alla partita Milan-Juve, ndr)”, oppure “Non sono arrabbiata, sono soltanto dispiaciuta perché si è falsificato l'andamento del processo. Con la prescrizione a 15 anni B. sarebbe stato in galera. Questo episodio conferma che l'uso delle leggi ad personam porta a situazioni ingiuste (il tutto parafrasando la frase inserita da B. sul social network, ndr)” ed infine “Peccato che non si sia sciolto veramente (giocando sulla parola proscioglimento, ndr)”.
Concludo dicendo che trovo ridicolo il fatto che i politici del PdL(ma anche i suoi elettori) protestino contro le numerose prescrizioni nei processi: hanno accorciato i tempi di prescrizione ed hanno depotenziato i mezzi a disposizione dei giudici. Come è possibile non far cadere in prescrizione molti processi? Poi, gli stessi che osannano i magistrati quando condannano un mafioso (nonostante il leader del PdL avesse assunto come fattore il boss Mangano: questo per dire che forse la gioia davanti ad un arresto per mafia, è molto fittizia), mentre considerano i soliti “toghe rosse” quando esercitano procedimenti penali nei loro confronti.
Dopo la corsa contro il tempo per arrivare alla “morte del processo”, con tanto di Ex-Cirielli, Lodo Alfano, Legittimo impedimento e ricusazione dei giudici, adesso B. e i suoi legali hanno raggiunto il loro obiettivo e possono urlare “Prescrizione libera tutti”!
di Simone Ferrali