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Presentata alla Farnesina la nuova normativa cubana in materia di investimenti esteri

Creato il 04 luglio 2014 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
Presentata alla Farnesina la nuova normativa cubana in materia di investimenti esteri
Introduzione

Lo scorso lunedì 30 giugno, presso la sala delle conferenze internazionali della Farnesina si è tenuto l’incontro intitolato «Presentazione della nuova normativa sugli investimenti esteri a Cuba» organizzata dall’Ambasciata della Repubblica di Cuba in Italia in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, l’United Nations Industrial Development Organization (UNIDO), l’Istituto Italo Latino Americano (IILA) e l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE).

Sono intervenuti numerose autorità cubane ed erano presenti anche esponenti della società civile e del mondo dell’imprenditoria italiana. In rappresentanza dell’IsAG era presente Francesco G. Leone, direttore del programma di ricerca “America Latina”.

La nuova normativa cubana in materia di investimenti esteri

La delegazione cubana ha ribadito, durante il corso della conferenza, la ferma determinazione del Governo nell’attuare le nuove linee guida adottate dal partito in materia di politica economica. Tali direttive, condivise ampiamente con il popolo a seguito di una serie di consultazioni e dibattiti pubblici, si propongono di “aggiornare” il modello economico cubano e così favorire gli investimenti esteri nell’isola. L’attuale normativa è entrata ufficialmente in vigore lo scorso sabato 28 giugno ed ha abrogato il regime previgente.

Il Governo cubano, proprio a causa della sua insufficiente capacità di risparmio pubblico, ha deciso di promuovere gli investimenti esteri permettendo agli stranieri di costituire società private in loco controllate al 100% dal capitale foraneo pur mantenendo in vigore le società miste e i contratti di associazione internazionale.

L’obiettivo della legge è quello di stimolare sensibilmente l’economia cubana, in particolare incrementando le esportazioni, la sostituzione delle importazioni ma anche rilanciando lo sviluppo delle infrastrutture e nel contempo incoraggiando il trasferimento tecnologico. Sono molteplici i settori interessati che vanno dal turismo all’industria mineraria, dal settore agricolo all’industria farmaceutica, dall’industria leggera al commercio all’ingrosso. Tuttavia alcuni settori restano esclusi all’investimento straniero, come ad esempio l’industria del tabacco e quello delle aragoste per la filiera agroalimentare.

Questo ambizioso piano di riforme tiene conto delle esigenze di carattere strategico, come ad esempio la concatenazione dei cicli produttivi e l’ormai imminente cambiamento della matrice energetica cubana: non più dipendente dal petrolio ma orientata verso le energie rinnovabili.

La nuova normativa sugli investimenti esteri, vale a dire la legge numero 118 del 29 marzo 2014 e il regolamento approvato dal decreto numero 325 del 2014, presenta alcune caratteristiche che la rendono unica, come il mantenimento della cosiddetta «entidad empleadora», unico ente di diritto pubblico cubano incaricato di somministrare la mano d’opera alle società private. Inoltre, la proprietà fondiaria non potrà essere alienata agli stranieri, ma soltanto accordato loro l’usufrutto per lunghi periodi di tempo. Non mancano gli incentivi e il rinnovamento dell’amministrazione pubblica cubana, proprio per renderla più reattiva e snella.

Il regime fiscale è particolarmente vantaggioso e certamente appetibile agli imprenditori desiderosi di conquistare nuovi mercati. Ma vi sono poi una serie di fattori che devono essere tenuti in debita considerazione al momento dell’investimento, come ad esempio la posizione geografica dell’isola, la mano d’opera locale altamente qualificata e le nuove opportunità nella zona di sviluppo speciale Mariel. Quest’ultima zona, vale la pena ricordare, non è una zona franca, ma solo una zona speciale amministrata da un ufficio centrale incaricato di mediare le richieste provenienti dagli usuari e dai concessionari.

Puerto de Mariel

Zona di sviluppo speciale Mariel

Conclusione

La preoccupazione dell’investitore estero, oltre a manifestarsi in assenza di profitto, si verifica quando un determinato ordinamento giuridico non garantisce una adeguata cornice di “sicurezza giuridica” che permetta, appunto la tutela giuridica sia dell’investitore che dell’investimento realizzato. Il rinnovato climate business cubano ricorda, per certi versi, alcuni tratti essenziali del sistema cinese, il quale ama autodefinirsi come “un paese con due sistemi”. Ebbene, la Repubblica di Cuba, pur restando un paese socialista, non esita ad aprire la sua economia al capitale straniero e, perciò, a nuove forme di iniziative privata. Questo assunto potrebbe però indurre l’investitore estero erroneamente a catalogare Cuba come un paese con “due sistemi” alla stregua della Cina.

In realtà non è così.

Cuba si presenta oggi nel concerto internazionale con un unico sistema paese, ovviamente di stampo socialista, ma desideroso di percorrere la via della “leale collaborazione” con il capitale straniero. Infatti non sono pochi gli strumenti giuridici a disposizione dell’investitore estero contro le espropriazioni ed il libero trasferimento degli utili verso l’estero. E proprio qui si inseriscono anche i 58 trattati bilaterali di promozione e protezione degli investimenti esteri – tradizionalmente denominati come “BIT’S” – che il Governo cubano ha firmato, dei quali 41 sono attualmente in vigore. Con l’Italia, un accordo simile è stato siglato il 7 maggio 1993, ed è entrato in vigore il 23 maggio del 1995.

In estrema sintesi: Cuba, sin dalla fine dell’Unione Sovietica, ha attuato una politica di “tolleranza” nei confronti del capitale straniero. Soltanto ora, con questo nuovo regime, ricco di agevolazioni, sgravi ed incentivi, s’intravede una rinnovata ragione di Stato che non guarda più il capitale straniero con diffidenza, bensì lo considera come un valido strumento per lo sviluppo economico negli anni a venire.

 
Clicca QUI per il testo originale della Legge 118/2014 della Repubblica di Cuba.


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