"E' vero -ammette Fabio Fazio- il mood prevalente quest'anno è quello sentimentale. Ma nei momenti di crisi è normale che ci si ritrovi intorno ai sentimenti". E d'altronde, sottolinea il direttore musicale del festival, Mauro Pagani, "con il cast di Sanremo si cerca di fare una foto di gruppo dello status della musica dell'anno. E noi abbiamo invitato quelle che abbiamo ritenuto le canzoni migliori tra ciò che ci è arrivato, perché è inutile negare che alcuni artisti hanno giudizi e pregiudizi sul festival. Dai testi emerge la volontà di aggrapparsi alla speranza anche in un momento difficile come questo. Non posso ovviamente citare i titoli, soprattutto dopo che l'anno scorso mi ero fatto sfuggire il mio entusiasmo per la canzone di Elio e sono stato costretto a ritrattare, ma voglio dire che quest'anno ci sono alcuni brani scritti in modo magistrale, canzoni che francamente avrei voluto scrivere io. La presenza quest'anno di Frankie hi-Nrg dimostra che non c'è preclusione verso l'hip hop. Vorrei anche far notare che i suoi non sono gli unici brani hip hop che ci sono arrivati. Il nostro obiettivo era mettere insieme una proposta musicale complessiva varia e aperta alle diverse sensibilità. Mi piacerebbe che si pensasse a queste edizioni di Sanremo come a un progetto lungo due anni, come a due capitoli che completano un'esperienza".
"Già lo scorso anno le canzoni erano venute prima di tutto ma quest'anno ci siamo spinti ancora più avanti in questa direzione -aggiunge Fazio- non pensando ad un cast televisivo ma ai brani che possono essere trasmessi dalle radio e comprati negli store digitali. Non ci siamo fatti guidare dai nomi più riconoscibili ma solo dai pezzi che avessero una loro identità. Se qualcuno mandava un pezzo dicendo: ho il brano perfetto per Sanremo non lo prendevamo in considerazione. Sanremo è un punto di arrivo per musica di qualità non un punto di partenza fine a se stesso. E un luogo non può diventare un genere musicale", sottolinea il conduttore.
Così sul palco dell'Ariston sentiremo Arisa cantare "Lentamente", un brano scrittole da Cristina Donà con echi di beat anni '60 ("Il primo che passa si riprenderà il cuore, la mia voce amara e l'anima se lo vuole"), e "Controvento", pezzo scritto dall'ex della cantante, Giuseppe Anastasi, che è una sorta di filastrocca tra rime e giochi di parole ("Io non credo nei miracoli, meglio che ti liberi, meglio che ti guardi dentro, questa vita lascia i lividi, questa mette i brividi, certe volte è più un combattimento"). L'ex 'X Factor' Noemi porterà all'Ariston due pezzi pop, "Bagnati dal sole" e "Un uomo è un albero". L'indie pop dei Perturbazione salirà sul palco di Sanremo con "L'unica", sorta di rassegna delle donne di una vita ("Erica, tu eri l'unica" poi "Angela, serata libera" e ancora "Monica, confetti e musica" e "Sara, perché ti amo", per la citazione finale), e il più impegnato "L'Italia vista dal bar" ("se la gente s'incazza scenderemo in piazza, oppure a far la ri-colazione" e "non importa se il posto non è più fisso, non è più lo stesso, ci dev'essere un nesso tra la felicità e l'espresso"). Riflessioni sull'attualità anche per Frankie hi-Nrg che in "Pedala" propone a ritmo di rap una arguta metafora ciclistica dell'esistenza ("perché la bicicletta non importa dove porti, è tutto un equilibrio di periodi e di rapporti, è tutta una questione di catene e di corone, di grasso che lubrifica la vita alle persone") e in "Un uomo è vivo", un rap più sentimentale e melodico che sembra volersi avvicinare a quello alla Jovanotti. E se Giulaino Palma si muove nel suo sound retrò in "Così lontano", scritta da Nina Zilli, e in "Un bacio crudele", Cristiano De Andrè propone due testi che sono un pugno nello stomaco: "Invisibili" ("tu camminavi nell'inquietudine e la mia incudine era un cognome inesorabile, un deserto di incomunicabilità") e "Il cielo è vuoto" ("E' un mantice il cielo, è una strana officina, è Dio che si dimentica di fare tutto il suo lavoro"). E se la capacità interpretativa di Francesco Renga è esaltata dal brano che Elisa ha scritto per lui, "Vivendo adesso", Ron canta la ballata sognante "Un abbraccio unico" e un brano a ritmo di marcetta, "Sing in the rain", che ricorda alcuni dei suoi successi al fianco di Lucio Dalla. Anche nei pezzi di Riccardo Sinigallia, in particolare in "Prima di andare via", si sente tutto il suo passato da Tiromancino. Infine due annotazioni di cronaca: uno dei brani di Antonella Ruggiero, "Quando balliamo", è lo stesso che venne escluso lo scorso anno perché giunto troppo tardi alla commissione selezionatrice; mentre i brani di Giusy Ferreri, "L'amore possiede il bene" e "Ti porto a cena con me", non sono ancora stati ascoltati dalla stampa perché l'artista non ha potuto fare gli ultimi ritocchi in studio nel weekend per seguire il papà malato.