Il rapporto lancia un serio allarme sul futuro. Nel 2050, ovvero tra meno di 40 anni, vi sarà bisogno di un aumento della produzione alimentare mondiale pari al 70% dell'attuale - il 100% nelle aree in via di sviluppo - (ovvero circa un miliardo di tonnelate di cereali all'anno e 200 milioni di tonnellate di prodotti di allevamento). Poichè nel periodo 1961-2009 la superficie coltivata nel mondo si è estesa del 12%, ma la produzione è cresciuta del 150% grazie ad uno sfruttamento più intensivo delle aree coltivabili. Ma il segnale di allarme è che i tassi di crescita della produzione agricola sono andati rallentando in molte aree del pianeta, costituiendo una seria minaccia alla possibilità di sfamare una popolazione che entro il 2050 avrà toccato i 9 miliardi di individui.Il rapporto fornisce anche una mappatura dello stato delle terre del pianeta. Il 25% è fortemente degradato, l'8% è moderatamente degradato, il 36% è stabile o leggermente degradato e il 10% è classificato comne in miglioramento. Il restate 20% è costituito da superficie brulle (18%9 e da acque interne (2%).
Il rapporto si conclude con due raccomandazioni per il futuro: migliorare l'efficienza dell'uso delle risorse idriche ai fini agricoli e di aumentare glki investimenti per lo sviluppo agricolo (intensificazione sostenibile), per la protezione e la conservazione del suolo.
Insomma per chi non l'avesse ancora capito, stiamo lentamente, ma inesorabilmente distruggendo il nostro pianeta, depauperando le risorse più care: acqua e terre fertili.
Ecco alcuni dati essenziali contenuti nel Rapporto SOLAW.
Ecco il Rapporto SOLAW completo
Vi rimando anche a questo approfondimento sul sito Green Report.