Magazine Fantasy
SITO: fb: Nora Noir, twitter: @NoraNoirLondonCONTATTI: [email protected]TITOLO DELL’OPERA: La Serva di ViennaTRAMA: Vienna, 1880. Nel periodo artistico più vivace e fiorente di questa città, Estrella, una bella e nobile ragazza spagnola, arriva in sposa a un vecchio e ricco esponente della nobiltà viennese, il conte Sigmund Von Haken. Oltre a mostrare l’avvenente moglie agli uomini dell’alta società e a usarla in modo rapido e maldestro per darsi soddisfazione nottetempo, non le presta molta attenzione. Ma Estrella è una donna dalla passionalità curiosa e irrequieta che non si accontenta: vuole uscire, divertirsi, amare. Non avendo opportunità di fare nuove e interessanti conoscenze maschili, le sue attenzioni ricadono sulla sua dolce e timida servetta. Inizialmente sfruttandone la sottomissione in modo egoistico, poi intrecciando con lei una vera e propria scabrosa relazione sessuale, che non si consumerà solo nelle notti struggenti e bagnate nella sua camera, ma le porterà, inebriate e complici, anche in giro per una Vienna splendente e pulsante.CASA EDITRICE: Delos Digital/ Delos BooksANNO DI PUBBLICAZIONE: Aprile 2014GENERE: erotico, storicoPUBBLICO: adultiPAGINE: 64PREZZO: € 1,99REPERIBILE PRESSO: http://www.amazon.it/La-serva-Vienna-Senza-sfumature-ebook/dp/B00JYIER76/ref=zg_bs_1345041031_3http://www.delosstore.it/ebook/46123/la-serva-di-vienna/Disponibile su tutti gli store per tutti i principali dispositiviINTERVISTA STANDARD A NORA NOIR
1. Ciao e benvenuto sul mio blog; ci parli un po’ di te, non come autore ma come persona? Sono una ragazza italo inglese e sono una guida turistica. Per lavoro e per interessi personali vivo un po’ a Milano e un po’ a Londra. Ho una laurea in Storia dell’Arte, e l’arte è appunto la vera protagonista della mia vita, perché l’adoro in tutte le sue declinazioni. La tipologia di lavoro che svolgo mi porta a viaggiare e ad avere molti contatti con persone sempre diverse, quindi passo molto tempo a conversare con la gente, ma appena posso prediligo la solitudine della mia micro casa e il girovagare senza meta per la città, solo per il gusto di farlo.
Stralcio iniziale:La serva di Viennadi Nora Noir
Luglio 1880
Horacio sbatté con violenza il pugno sul tavolo, dove assieme ad altri signorotti del paese stava sorseggiando una bevanda fresca, poco distante dal mare. Sapeva bene che fra quei quattro stupidi era l'unico che poteva vantarsi di un cognome nobile e rispettato, ma dopo che si era infilato la mano nella tasca si era reso conto per l'ennesima volta che il suo patrimonio non era di certo quello degno del nome dei suoi avi. Certo, la colpa era per la maggior parte sua, poiché ne aveva sperperato, e continuava tuttora, quantità incredibili, soprattutto con le donne, per organizzare i suoi festini e le sue uscite. Dopo tutto, che ci poteva fare, se gli era così difficile tenere a freno i suoi istinti: la natura l'aveva fatto amante insaziabile e fantasioso, e di una donna sola – sua moglie – non si poteva accontentare. Era più comodo prendersela con il destino avverso che con se stesso, e fu proprio in quel momento, per eccesso di rabbia, che per poco con quel colpo non spaccò in due il tavolo.– Maledizione! Quando mi mandano a chiamare per guardare quel dannato registro dei conti mi si rovinano le giornate. Non ho voglia di tornare a casa, stasera.– Perché non venite con me, Horacio? – disse il suo amico Juan. – Devo andare a ricevere un nobile viennese in visita alle mie terre. È ricco e annoiato e sta cercando degli investimenti da fare qui per… diventare ancora più ricco e annoiato.Si alzò di malavoglia, ma pensò che qualsiasi cosa sarebbe stata migliore che tornare a casa a sentire le prediche di quella gallina rinsecchita di sua moglie o ricevere lo sguardo di disapprovazione delle sue tre figlie. Anzi, solo di duefiglie, perfettine e giudicatrici fatte a immagine e somiglianza della loro madre. Estrella, la più giovane, bella e solare, non era così.
Quando arrivarono, il nobile austro ungarico era già lì ad aspettarli con una smorfia di disapprovazione per il ritardo. Si alzò in piedi per salutarli. Parlava uno spagnolo strano, dagli accenti secchi. Spiegò che era un retaggio di alcuni soggiorni che aveva fatto in gioventù perché amava molto il loro paese. Mentre interloquiva con loro, Horacio non poté fare a meno di notare la stazza dell'uomo. Avrà avuto suppergiù cinquant'anni ma ne dimostrava molti di più, essendo grasso e dalle mani pallide e sudaticce. Li guardava dall'alto in basso, con un atteggiamento sgradevole e baldanzoso.Camminarono per tutta la sera lungo la tenuta di Juan. Il conte Sigmund Von Haken sembrava interessato all'acquisto di un terreno per costruirvi una tenuta estiva. A quanto pareva aveva davvero parecchi denari da investire. Horacio lo detestava sempre di più, l'avrebbe sgozzato e derubato di tutto, specialmente quando a un certo punto si era messo a fare un discorso sui problemi politico– economici della Spagna e di quanto ne risentissero le casate nobili. Chissà come faceva a saperne così tanto.Tornarono in casa, e prima di ubriacarsi del tutto il loro ospite tirò fuori la strampalata idea di trovarsi una moglie della zona, nobile e spagnola, così quando sarebbe venuto lì in villeggiatura si sarebbe trovato più a suo agio.Mentre l’uomo russava sonoramente, Juan sussurrò all'orecchio di Horacio.– Avete sentito che ha detto?– Un sacco di cose, non ha smesso un attimo di parlare – rispose alzandosi e dirigendosi verso la porta.– Ha espresso il desiderio di sposarsi con una nobile del luogo!– E allora? Volete che lo sposi io? – Era parecchio alticcio anche lui.– Quanto siete stolto, amico! Pensateci bene, avete tre figlie da maritare!– E volete che spedisca una delle mie figlie così lontano a farsi montare tutte le notti da quel grasso porco? Voi siete matto! E poi sapete bene che non ho più un soldo nemmeno per una dote. Buona notte!– Ragionate, lui non ha menzionato una moglie ricca, ma solo nobile e spagnola! E le vostre figlie portano un cognome onorevole! Lui è molto più ricco di quanto sembra, fidatevi di me. Perché non gliele presentate? Rimarrà qui una settimana. Sono tutte virtuose, no?Horacio sorrise fra sé e sé pensando a Estrella. Di virtuoso non le era rimasto molto, ma era la sua preferita e aveva sempre finto di non sapere che se la intendeva un po' con tutti i giovani del vicinato. Però in effetti le altre due... avrebbe colto due piccioni con una fava: si sarebbe imparentato con un ricco austroungarico, con la garanzia di non finire mai in rovina. Doveva ammetterlo: quello stupido di Juan aveva avuto un'idea geniale. L’indomani,ci avrebbe pensato meglio.
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