Presente, Passato, Futuro…
Per ogni cosa c’è un tempo e c’è un tempo per ogni scopo sulla terra: un tempo per nascere e un tempo per morire. Un tempo per seminare e un tempo per raccogliere ciò che si è seminato. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire. Un tempo per distruggere e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere. Un tempo per addolorarsi e un tempo per danzare. Un tempo per gettare pietre e un tempo per raccoglierle. Un tempo per abbracciare e un tempo per sfuggire all’abbraccio. Un tempo per vincere e un tempo per perdere. Un tempo per tenere e un tempo per rinunciare. Un tempo per dividere e un tempo per riunire. Un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare. Un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Questo brano, ripreso da “The Oxford Annotated Bible, with the Apocrypha” , esprime un concetto molto importante per la psicoterapia: il tempo.
Come dice il brano c’è un tempo per ogni scopo e in ognuno di noi, nella nostra evoluzione personale, esiste un tempo per ogni stagione della vita.
La nostra vita è scandita da ritmi naturali come il ciclo sonno/veglia, fame/sazietà, eccitazione/tranquillità, ma ci sono dei ritmi che per la nostra cultura sono più accettabili: si preferisce ad esempio una persona che socializza al posto di una che è più introversa, si preferisce l’energia alla stanchezza, il controllo alla timidezza, ecc. (Zinker, 2001)
Spesso ci troviamo frustrati per il desiderio di vivere in una costanza emotiva guidata da quel che dovremmo essere arrivando spesso a negarci le sensazioni di fatica, pesantezza o intontimento, o addirittura negandoci rabbia, paura o dolore.
Agostino afferma che il tempo è “distensione dell’animo” e la sua percezione cambia da individuo ad individuo. Noi infatti viviamo nel presente con l’attenzione, consapevoli del passato e pensiamo al futuro in virtù di quanto abbiamo appreso di noi stessi. Se ad esempio ho imparato dalle esperienze passate che sono fatto in un certo modo, tenderò a creare delle situazioni che confermino l’idea che ho di me stesso (a noi non piace affatto essere smentiti!). Se invece voglio cambiare l’idea che ho di me perché questa mi limita in certe aree di vita, devo fare delle nuove esperienze di me stesso.
Viviamo nel ricordo di ciò che siamo stati e nell’aspettativa di ciò che dovremmo essere. Quando il nostro Io ideale si scontra con l’Io reale (ovvero quando mi rendo conto di non essere quello che avrei voluto essere o che dovrei essere) si crea un conflitto interiore. Per questo è importante vivere l’ora, perchè il cambiamento è nel “qui ed ora”, non nel “là allora”… e come dice un famoso film di animazione “Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono … per questo si chiama presente”.
D.ssa Linda Pecchioli
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