Magazine Attualità
Stando agli attuali indicatori economici, lo spread appare inversamente proporzionale al cattivo andamento dell’economia italiana. Più nel Belpaese le cose vanno male, più quel differenziale migliora! Oggi la disoccupazione ha raggiunto livelli record, il debito pubblico è ai massimi storici, il pil non cresce e non crepa, i salari e le pensioni degli italiani sono i più bassi d’Europa, il commercio è fermo, non si compra e non si vende più neppure un bottone, la corruzione si sta mangiando anche le ultime briciole rimaste nel piatto della "torta-italia", ma lo “spread” è incredibilmente calato a 118 punti! Nel 2011 la disoccupazione era sotto la media Ue, il debito pubblico era di molti miliardi di euro inferiore all’attuale, il pil, anche se di poco, cresceva, mentre lo spread superava addirittura i 500 punti. Insomma, i conti non tornano! E non ci vuole certo un premio Nobel per sentire che c'è puzza di Troika. Presidente Renzi, ci vuole spiegare lo spread?