Press Start to Play! – Daruma incontra il VIGAMUS

Creato il 05 gennaio 2013 da Poison78 @poison78

Come promesso già nel nostro precedente incontro con Giansandro Rosasco responsabile de “La Mecca del Videogioco” siamo felici di ospitare sulle nostre pagine anche il “VIGAMUS” attraverso il pensiero e le parole del suo direttore Marco Accordi Rickards. Prima di dare spazio a Marco, noi di Daruma ci teniamo a precisare per l’ennesima volta che ci sentiamo estranei alla rivalità in corso. Per noi esiste solo il videogioco è siamo orgogliosi in ogni caso di questi progetti portati avanti con impegno e passione nella nostra penisola.

Benvenuti sulle pagine di Daruma. Credo sia giusto per prima cosa dare al VIGAMUS la possibilità di presentarsi e di spiegare a chi legge il perché la vostra struttura deve essere considerata il primo e unico Museo in Italia?

VIGAMUS, il Museo del Videogioco di Roma, è un centro nazionale dedicato alla preservazione, promozione e studio del medium videoludico. Da un lato, la struttura museale classica racconta e valorizza la storia del Videogioco con pannelli in italiano e inglese, video e oggetti in mostra; d’altra parte, il VIGAMUS è una piattaforma culturale aperta proiettata sull’orizzonte contemporaneo e del prossimo futuro, con un centro studi costantemente impegnato a produrre saggi, convegni, mostre e altre attività divulgative, culturali e (perché no!) ricreative. Il VIGAMUS, insomma, è una vera e propria Casa dei Videogiocatori, una struttura assolutamente unica in Italia.

Vista la presenza continua di questo argomento in giro per la rete. Quanto è importante essere i primi?

 

È molto importante: essere stati i primi ad aprire un Museo del Videogioco in Italia è fondamentale perché colma il divario più grande, quello tra “niente” e “qualcosa”. Se un domani ci saranno altri musei in Italia, sarà un ulteriore gradino nella civilizzazione di questo Paese per quanto riguarda la cultura del Videogioco.

Quando è nata l’idea di creare un Museo del videogioco e quanto tempo ci è voluto per vederla realizzata?

 

L’idea è nata nel 2008 con la fondazione di AIOMI, ma il percorso è stato lungo e molto difficile. Del resto stiamo parlando della fondazione di un nuovo Museo con tanto di centro studi e ricerche... una struttura da 1.000 metri quadrati in zona centrale, a Roma. Tutto sommato, possiamo considerarci piuttosto in gamba per averci messo solo quattro anni. Anzi, rettifico: per il semplice fatto di esserci riusciti!

In questi primi mesi di apertura e gestione, vi sono piovuti addosso tanti elogi ma anche molte critiche. Quanto è difficile organizzare una struttura come la vostra e quanto lavoro c’è dietro?

Per fortuna non direi. La reazione è stata di grande entusiasmo da parte del pubblico e dei media. Le critiche, decisamente poche, sono state quasi tutte costruttive e ci hanno aiutato a migliorare il VIGAMUS, ad esempio triplicando le postazioni di gioco per i visitatori e arricchendo di settimana in settimana l’offerta del Museo. Il lavoro è veramente duro ed è tantissimo, soprattutto per un piccolo gruppo come il nostro, però è anche entusiasmante e appagante. Per noi, lavorare al VIGAMUS è un sogno a occhi aperti!

Daruma ha partecipato con sufficiente soddisfazione alla vostra apertura, rimarcando però molte lacune e dimenticanze. Non abbiamo smesso di seguirvi notando un notevole ampliamento dell’offerta del museo. Nuovi eventi, collaborazioni e mitici cabinati. Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro dal VIGAMUS?

Innanzitutto grazie per questo riconoscimento. Come dicevo, le critiche costruttive ci hanno dato lo stimolo necessario a migliorare il VIGAMUS. Nel futuro (il prossimo futuro...) ne vedrete delle belle, sotto ogni punto di vista. Nuovi pezzi unici al mondo come i master disk di DOOM, nuovi eventi esclusivi come la mostra dedicata a Ralph Spaccatutto con Disney, nuovi ospiti internazionali di spicco... ce ne sarà per tutti i gusti, ma per adesso non posso svelare queste novità. Abbiate ancora un po’ di pazienza e le vedrete accadere sotto i vostri occhi!

Nella rete sono circolate molte critiche verso lo spazio espositivo troppo grande dedicato agli sponsor. Quanto sono fondamentali per mantenere viva una struttura come la vostra?

Gli unici spazi di questo genere, in realtà, sono tre pannelli due metri per due per i media partner del VIGAMUS: Radio Rock, EMPIRE Italia e Game Republic, che contengono tuttavia materiali da leggere o ammirare. C’è poi l’area dedicata alle mostre temporanee che ospita WRC3 di Milestone e lo farà fino a tutto gennaio, ma è uno degli spazi più apprezzati dai visitatori, che possono vivere l’esperienza del grande simulatore di rally italiano con tutto il realismo del playseat dotato di volante, cambio e pedali. Ad ogni modo gli sponsor sono molto importanti, soprattutto perché portano contenuti e servizi che migliorano l’esperienza dei visitatori. Lo “sponsor tecnico”, ad esempio, si limita a fornire materiale che altrimenti avremmo dovuto acquistare, e noi gli offriamo in cambio visibilità. In questo modo si instaura un rapporto di stretta collaborazione e partecipazione, che permette a noi di usufruire di determinate attrezzature tecnologiche, e allo sponsor di mostrarle ai visitatori. Epson, per esempio, ci ha fornito proiettori dell’ultima generazione che si possono usare anche in casa, e che permettono anche di avere uno schermo in HD di 100 pollici. nVidia, invece, ci ha fornito una postazione sulla quale sperimentare la tecnologia 3D immersiva su PC, mentre TDK ci ha donato cuffie per le postazioni di gioco.

Hollywood si ispira sempre più frequentemente al mondo videoludico. Cinema e Videogioco possono realmente coesistere? Cosa ne pensate delle ultime uscite cinematografiche in questa direzione?

Certo che possono. Credo che Cinema e Videogioco siano media molto diversi tra loro, che però possono dare tanto l’uno all’altro, a patto di non scadere nel solito errore di scimmiottarsi reciprocamente. Le ultime uscite mostrano che la strada da percorrere per avere buoni film tratti da videogiochi è ancora lunga, ma un segnale a dir poco epocale è arrivato da Disney, che ha dedicato il suo film di Natale al mondo dei videogame. Ralph Spaccatutto è un film straordinario, che ciascun videogiocatore dovrebbe assolutamente vedere e che testimonia come il nostro medium sia ormai entrato con forza nell’immaginario collettivo. Ralph Spaccatutto è il nuovo Toy Story e segna l’inizio di un’epoca, a mio parere. Nel VIGAMUS, tra l’altro, fino al 13 gennaio c’è una mostra dedicata a questo film e realizzata con Disney, all’interno della quale troverete anche il “finto vecchio coin-op” Fix-It Felix Jr., quello per intenderci dove “vive” Ralph nel film!

Lavorate da anni professionalmente in questo settore, dalla passione è nato il vostro lavoro. Dopo tanti anni cosa sono per voi i videogames?

 

Domanda facile. Oggi come ieri, l’amore della mia vita. Ed è per questo che ogni giorno mi sveglio felice: perché so che amo il mio lavoro e che la battaglia per il Videogioco è ancora lunga ed entusiasmante! Vi aspettiamo al VIGAMUS, ragazzi!


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