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Presto la nuova mappa degli ecosistemi a rischio

Creato il 09 maggio 2013 da Webcla
Il lago di Aral dichiarato ecosistema collassato dagli scienziati Il lago di Aral dichiarato ecosistema collassato dagli scienziati

La stanno ancora compilando, ma, presto, sarà pronta la nuova mappa degli ecosistemi a rischio del Pianeta.

Sarà una specie di rapporto globale compilato dagli scienziati australiani in collaborazione con l'ente Onu per la Conservazione della Natura (Iucn).

Il nuovo metodo - a cui fanno riferimento gli scienziati - attribuisce una graduatoria agli ecosistemi, comprendenti le piante e gli animali esistenti nell'area di terra o di acqua che interagiscono fra loro, spiega il principale responsabile della ricerca, David Keith dell'Universita' del Nuovo Galles del sud, sulla rivista PLoS ONE.

In cima all'attenzione la 'lista rossa' di ecosistemi criticamente in pericolo, seguiti dai vulnerabili in pericolo e dai quasi minacciati. Invece dell'estinzione, come per gli animali, si dichiara infine il 'collasso' di un ecosistema.

L'obiettivo è terminare il censimento entro il 2025 ma, nel frattempo, tra i 20 ecosistemi di cui sono terminati gli studi, è stato dichiarato il collasso del lago di Aral in Asia centrale, una volta fra i piu' estesi del mondo ma quasi prosciugato per irrigazione negli anni 1960 e ora quasi scomparso, con la morte di molte specie di pesci e l'emersione di sali tossici e di distese di polvere. La lista rossa non risparmia l'Australia dove identifica otto ecosistemi, fra cui le terre umide presso la foce del fiume Murray, il piu' lungo del continente.

''Per la prima volta possiamo mettere insieme un sistema di valutazione del rischio per gli ecosistemi a un livello molto piu' ampio di quello delle specie'', spiega Keith. Dei cinque criteri usati, due riguardano le caratteristiche dell'ecosistema, con che rapidita' esso declina e l'estensione della sua area. Due criteri riguardano le funzioni ecologiche, i processi biologici e come interagiscono, e le caratteristiche del clima fisico, dell'acqua etc. ''Il quinto criterio mette insieme tutti questi fattori'', aggiunge lo scienziato.

Grazie a un esame piu' ampio degli ambienti in cui vivono le specie di animali e di piante, gli scienziati sperano di avere maggiore successo nel salvarle, ''in un periodo di perdita senza precedenti di biodiversità'', sostiene, infine, Keith.


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