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Prevenzione oncologica. Quando una lettera salva la vita

Creato il 30 novembre 2013 da Comunalimenfi
Giusy-Buscemi-Miss-Italia-2012

Spedite agli agrigentini 150mila missive per sottoporsi a dei controlli preventivi. Realizzati due spot con testimonial mons. Montenegro e Miss Italia 2012 Giusy Buscemi.

Presentati i due spot multimediali realizzati dall’Asp di Agrigento a sostegno della campagna di prevenzione oncologica.

Per l’iniziativa sono stati scelti due testimonial d’eccezione: l’Arcivescovo monsignor Francesco Montenegro e la «Miss Italia 2012» Giusy Buscemi.

Due spot da trenta secondi ciascuno dove viene raccomandato di sottoporsi allo screening, completamente gratuito, per prevenire il tumore alla cervice uterina, al colon retto e alla mammella.

«Abbiamo inviato a casa degli agrigentini circa 150 mila inviti a sottoporsi a uno screening – dice il Commissario Straordinario dell’Asp agrigentina Salvatore Messina -. Prendere in tempo un tumore può salvare la vita. La nostra iniziativa riveste un duplice aspetto: da un lato un soggetto può sapere se è a rischio o meno di ammalarsi di un tumore, dall’altro lato, con la prevenzione si ridudono anche i costi della sanità. Se con la spedizione del modulo non riceviamo risposta, inoltriamo anche un sollecito. Ci auguriamo che nel giro di 3 anni, possa sottoporsi allo screening il cento per cento della popolazione. Sogno che finiscano i cosiddetti viaggi della speranza degli agrigentini nelle strutture sanitarie del nord della penisola. Stiamo lavorando proprio in questa direzione. Nel 2014 saremo nelle condizioni di offrire molti più servizi agli ammalati oncologici a cominciare dalla radioterapia. Siamo quasi pronti a partire grazie anche a due radiologi, molto giovani, che stanno ultimando un corso ad hoc. Inoltre, avremo dei nuovi endoscopi in grado di accelerare la domanda degli esami che richiedono l’endoscopia. Stiamo cercando in tutti i modi di fornire tutti quei servizi necessari per aiutare i pazienti».

Il Commissario Messina, ha rimarcato, nel corso della conferenza stampa, che aumentare i servizi sanitari non significa appesantire il bilancio a livello regionale. Scelte più oculate, consentono perfino di risparmiare offrendo un aiuto migliore. Il tempo delle vacche grasse è finito, ma sembra che la sanità agrigentina, abbia intrapreso la giusta strada per migliorare l’offerta.


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