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Previsioni

Da Lamagadioz

Previsioni

Oggi è uno di quei giorni che proprio no, non gliela posso fare. E’ uno di quei giorni che guardo tutti come se fossi immersa in un acquario, intenta solo a non annegare, guardando chi sta dall’altra parte del vetro in modo impassibile perchè tanto il mio unico obiettivo è non bere… Scusate l’incipit che ha senso solo nella mia testa, ma mi sento ubriaca.

Sarà il tempo? Sarà sta belin di estate che si preannuncia male? Sarà il tipo delle previsioni del tempo de La Sette che trova un senso metafisico dietro un temporale e in una nuvola legge una possibile catastrofe metereologica, per poi correggersi sul finale e dire che in fondo la settimana non sarà poi tanto male? Ve lo beccate mai sto tipo al mattino? Non fa previsioni, fa pura filosofia. Che uno alla fine del meteo non ci ha capito una fava e come la sottoscritta esce con l’ombrello pure se c’è un sole accecante o si mette i sandali anche se fuori infuria la tempesta.

Stamattina ho guardato fuori dalla finestra, così come facevano i nostri vecchi quando il metereologo non c’era e tutti vivevano benissimo anche senza. Si guardava fuori, si annusava l’aria e si tirava ad azzeccare. Esattamente come fanno i metereologi prima di entrare in studio. Se poi il satellite ci trasmette immagini con nuvole o alta pressione, a loro non importa, loro in mente hanno un tempo ideale, una loro interpretazione, e qualle ci forniscono.

Io stamattina ho voluto fare come i miei nonni e ho guardato fuori dalla finestra. Qualche nuvola, ma niente di che. Così ho deciso di mettermi i sandali e il vestitino.

Poi mentre sorseggiavo il mio caffè ho fatto l’errore di accendere la tv su La Sette….ed è arrivato lui, l’abo0minevole uomo delle previsioni. Mi stavo sistemando i capelli in bagno, tenendo la porta aperta per sentire il cialtrone (ma perché mi faccio così male?)…il quale a un certo punto se ne esce con: “nuvole che si addensano, temperature in picchiata però poi tranquilli che da mercoledì dovrebbero salire”. Sembrala la canzone di Torino Carotone: “è un mondo difficile, felicità a momenti, futuro incerto”.

Ma il verbo del meteorologo era diverso dalle mie previsioni. Così sono corsa su in camera, mi sono messa un paio di calze a rete e anzichè i sandali ho optato per gli stivali, in caso mi beccassi la tempesta perfetta sulla fermata dell’autobus.

E adesso, per colpa del cialtrone, sono in ufficio a scoppiare di caldo, con i piedi che mi prendono fuoco e quattro nuvole in croce qua fuori. Li mortacci sua….Ma a cosa servono le previsioni meteo? Perché non le aboliamo che tanto ci confondono e ci rovinano le giornate? Uno esce senza sapere nulla…..e si gusta la sorpresa. Che ne pensate? forse il mondo si fermerebbe senza le previsioni meteo? Io direi di no…

Sarà per questo che mi sento così fiacca.  Stamattina quando è suonata la sveglia pensavo a un errore, ho guardato il display e invece no, erano davvero le sette  e un quarto.

Mi sono alzata dal letto e per poco non mi ammazzo giù per le scale: non mi reggevo in piedi dal sonno.

Non so come ho preso l’orchidea dal lavandino (io quando innaffio le orchidee poi le lascio nel lavandino altrimenti esce tutta l’acqua da sotto e mi bagna tutto…che genio, eh?) e l’ho riportata al suo posto, davanti l’unica finestra che possiamo tenere aperta senza la paura che ci entrano in casa…e siccome abbiamo avuto, io e il mio compare, la geniale idea di comprare due orchidee perchè le orchidee sono tanto belle….alla fine quell’unica finestra da dove entra un po’ di luce è praticamente coperta dalle orchidee…le quali come ben noto senza il sole muoiono…Siamo troppo avanti.

Nel resto della casa non c’è nemmeno una pianta, ma abbiamo due orchidee vicine vicine davanti a una finestrella. La casa di Pippo penso avrebbe più senso…vabbeh..

Comunque, dopo aver sistemato la seconda orchidea, sono ripiombata in cucina: una sola moka di caffè per me non era niente, avevo bisogno di un’altra dose.

Una votla pronta, vestita come una barbona indecisa (vestitino estivo e stivali da pieno inverno, sempre per colpa del cialtrone) sono uscita di casa ancora mezza ubriaca di sonno.

Andavo a rallenty, ogni passo pesava chili. Già io vado piano, normalmente la gente mi supera quando cammino, anche le vecchiette mi chiedono scusa per passarmi davanti…è imbarazzante.

Ci ho messo quei 15 minuti per fare 500 metri. Ho preso il bus al volo. Al volo è un parolone…diciamo che il bus mi si è parato davanti, ma la porta non si è aperta perchè quel pirla di autista ha deciso che le porte davanti non si aprono per far salire la gete, ma solo quella di mezzo che a quanto mi risulta dovrebbe essere qella da dove si scende…no?

Sono salita dalla famosa porta e mi sono lanciata sull’unico posto disponibile, quello riservato agli handicappati. Ma non ce n’erano, ve lo giuro.E io ero a pezzi, se stavo in piedi combinavo danni…

Mi sono praticamente addormentata. Alla stazione della metro mi sono rifiondata in un bar, ho preso l’ennesimo caffè. Ma in metropolitana ancora non mi sentivo a posto e guardavo tutti con gli occhi spalancati di chi si è appena fatto un cannone di quelli buoni.

Anyway, uscita dalla metro mi aspettavano ancora 800 metri di passeggiata prima dell’ufficio. Sarei arrivata prima dell’ora di pranzo? Guardavo l’orizzonte manco fossi in un film western, con gli elementi lontani sfocati e quasi mi aspettavo di scorgere un cavallo o una mucca da qualche parte.

Ero tentata di prendere il mio decimo caffè ma il fatto che fossero appena le 8,45 del mattino mi ha fatto desistere.

Ed è solo lunedì.

Un post leggero tanto per dirvi quanto sono messa male

:-)

Buona settimana a tutti


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