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Priapismo: cos’è e come si cura

Creato il 10 ottobre 2013 da Abcsalute @ABCsalute
priapismo

Il priapismo è un disturbo maschile che consiste in un’erezione prolungata fino a 6 ore, dolorosa e molto pericolosa oltre che imbarazzante. Il nome si deve a Priapo, il dio della fertilità, rappresentato sempre con un’erezione esagerata.

 

Si riconoscono due tipi di priapismo: a basso flusso o venoso, e ad alto flusso o arterioso.
Nel primo caso, l’irrigidimento esteso dell’organo maschile è causato dal mancato deflusso del sangue venoso dal pene, una condizione a cui si associa l’assenza di ossigeno e la formazione di necrosi per ristagno ematico. In genere, il priapismo a basso flusso si riconosce dal fatto che il pene è totalmente rigido eccetto il glande. Il priapismo ad alto flusso, invece, è la conseguenza di un abnorme afflusso di sangue nelle pareti cavernose del pene dovuto, nella maggioranza dei casi, alla rottura di un’arteria dell’organo. Si riconosce perché il pene appare molto caldo ma non necessariamente troppo rigido.

 

Che sia a basso o alto flusso, il priapismo non è collegato a un desiderio sessuale né alla stimolazione erotica.
Nel 35% dei casi il priapismo è idiopatico, cioè ha una causa sconosciuta. Nei restanti casi, è causato da malattie del sangue, anemia falciforme, mieloma, talassemia, leucemia, abuso di droghe e alcol, lesioni al midollo spinale, abuso di farmaci vasodilatatori come il Viagra, anticoagulanti.

 

Se non curato in tempi brevi, il priapismo può degenerare fino a provocare trombosi, ischemia, amputazione del pene in seguito a gangrena e disfunzione erettile. Per evitare tutto ciò è indispensabile rivolgersi a un urologo-andrologo esperto entro poche ore dalla comparsa del disturbo. Il medico, infatti, interviene con lo svuotamento del pene dal sangue coagulato e prosegue con la somministrazione di farmaci che annullano l’erezione. In caso di priapismo venoso, inoltre, procede con la chiusura dell’arteria cavernosa rotta. Se queste operazioni non bastano, si passa all’intervento chirurgico per ripristinare le normali condizioni del pene e, a seconda del caso, l’urologo prescrive una terapia per curare la causa scatenante del priapismo.

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Dr Giuseppe Campo
Dr Mario De Siati
Dr Pierluigi Izzo


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