Sono certa che il Comitato Bologna Pride ci sta pensando, ma è assolutamente importante che come comunità facciamo sentire ai terremotati tutta la nostra vicinanza. Fare un Pride, con carri in festa il 9 giugno, cioè tra meno di due settimane rischia di essere un’idiozia sovrumana.
Non ho un’idea particolare. Me ne vengono in mente alcune…annullare, sfilare senza carri e raccogliere fondi durante la parata, donare parte del ricavato di ogni festa gay della stagione dei Pride.
Di certo non basteranno parole simboliche: dobbiamo, secondo me, stravolgere il programma sia nella sostanza che nella forma.
Credo sia importante anche per il rapporto complesso che abbiamo con il Paese, può dimostrare che ne facciamo parte a pieno titolo (sembra una stupidaggine da dire, ma di certo sarebbe una grande prova che arriverebbe davvero a tutti anche a quelli che oggi non sanno ancora che non abbiamo le antenne verdi).
E sarebbe anche una bella prova di coraggio, quella che magari sul 2 giugno qualcuno non è riuscito ad avere, anche se penso che molti dei soldi del 2 giugno siano stati, ormai, già spesi.