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Prigioniere e prigionieri in home video per Koch

Creato il 30 settembre 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Chi lo ha detto che il popolarissimo Spielberg d’oltralpe Luc Besson – autore, tra gli altri, di Nikita (1990) e Léon (1994) – non sappia dedicarsi altro che all’azione ed alle pallottole volanti su celluloide?

Dopo la agile Anne Parillaud del cult di cui sopra e la bella e intelligente

Prigioniere e prigionieri in home video per Koch
Louis Bourgoin di Adele e l’enigma del faraone (2010), non è una figura femminile facilmente propensa all’uso delle armi e alle avventure senza tregua la protagonista del suo The lady (2011), realizzato con il patrocinio di Amnesty International e presentato presso la sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, prima di essere distribuito nelle sale cinematografiche italiane nel Marzo 2012; bensì la realmente esistente Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace nel 1991 e “Orchidea d’acciaio” del movimento per la democrazia in Birmania.

Una vera e propria eroina che ha dedicato la sua vita alla lotta per la libertà nel suo paese e che, dopo l’assassinio del padre, ovvero il generale Aung San, leader della lotta indipendentista birmana, è cresciuta in Gran Bretagna e ha sposato il professore universitario Michael Aris.

Una vera e propria eroina cui concede anima e corpo la mai disprezzabile Michelle Yeoh de La tigre e il dragone (2000) e Memorie di una geisha (2005) e che Besson, senza dimenticare momenti di violenza, racconta attraverso un buon ritmo conferito in particolar modo dal montaggio di JulienIl missionarioRey.

Anche se è in particolar modo sulla lodevole prova del cast – comprendente anche il David Thewlis di Anonymous (2011) nei panni del marito della protagonista – che punta nel confezionare il lungo percorso che spazia dal giorno in cui Aung San Suu Kyi guidò nel 1988 l’opposizione del suo popolo al potere assoluto dei generali ai suoi arresti domiciliari, dopo aver vinto le elezioni e ottenuto il Premio Nobel.

Per concretizzare un affresco al femminile intenso e commovente che, grazie a Koch Media, è finalmente disponibile anche in dvd e blu-ray, corredato di sezione extra comprendente trailer italiano del film, un aggiornamento sulla situazione dei diritti umani in Myanmar a cura di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e un indispensabile making of di ventisette minuti.

La stessa label che distribuisce anche – soltanto su supporto dvd, però – la serie televisiva The prisoner (2009),

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ovvero l’affascinante rivisitazione di quella che, creata e interpretata da Patrick McGoohan, circolò dalle nostre parti, negli anni Sessanta, con il titolo Il prigioniero.

Un cofanetto cartonato imperdibile per tutti i seguaci del piccolo schermo (e non solo) che, costituito da tre dischi, racchiude i sei episodi – della durata di un’ora ciascuno – che, tra ambientazione desertica e flashback, vedono il Jim Caviezel de La passione di Cristo (2004) nel ruolo del disorientato e determinato 6; il quale, dimessosi dalla misteriosa agenzia di spionaggio Sunmakor, passa improvvisamente dalla sua vita a New York al dover trascorrere la sua esistenza in un posto chiamato Il Villaggio.

Un angolo di paradiso dove perfino l’aria è impregnata di conformismo e perfezione forzata e dove le persone sono numeri, un occhio nascosto vigila sul falso idillio della vita e il dissenso è raro e silenzioso.

Un angolo di paradiso che lascia come unica scelta la fuga e che vive sotto la sorveglianza dell’astuto 2, con le fattezze di Ian McKellen, che troviamo anche intervistato da Jamie Campbell Bower nei contenuti extra dell’ultimo disco del cofanetto; comprendenti, inoltre, lo speciale The prisoner: Comic con 2000.

Senza contare, per ogni puntata, la presenza di scene tagliate, making of e dietro le quinte a corredare un prezioso oggetto del desiderio da collezione che, per gli incontentabili, include anche un ulteriore specialino nascosto posto dopo l’intervista a McKellen.

Francesco Lomuscio

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