Visto in VHS.
La vita dello scrittore cubano Reinaldo Arenas dalla nascita alla morte a NY, inutile dire che essendo libero, spregiudicato e omosessuale, non poteva stare molto simpatico al regime.
Schnabel inizia con un incipit da urlo, che fonde parole, immagini e movimenti di camera in maniera talmente perfetta che sembra non aver mai fatto altro in vita sua. Nel momento del gigantesco dolly dalla buca in cui scava il bambino fino all’alto possono sgorgare spontaneamente lacrimi di gioia.
Poi però il film si perde, la storia diventa ripetitiva e poco incisiva. L’opera dello scrittore, o meglio, la sua importanza, non vengono trasmessi e si perde il significato e la portata degli eventi. Ma soprattutto i virtuosismi di Schnabel diventano sempre più radi ed inutili, autoreferenziali.
Un film carino che però ha troppe pretese, e risultati troppo miseri; sul finale annoia.
PS: Johnny Depp ha uno dei doppi ruoli più curiosi della sua carriera.