28 febbraio 2012 Lascia un commento
Occasione speciale quindi, troppo perche’ qualcosa lo rovini ma e’ sufficiente che Carloni pronunci le fatidiche parole "ci penso io ad aggiustare tutto" che iniziano i guai perche’, pur essendo un brav’uomo, egli non ha la minima ide di come si guidi un’automobile e in questo l’inizio di tutta una serie di disavventure che lo porteranno a perdere l’abito della figlia, ingaggiare risse, corrompere poveri padri di famiglia e di peripezia in peripezia arrivare all’agognato lieto fine.
Sceneggiatura di Blasetti e Zavattini e non serve aggiungere altro.
Blasetti alla regia ha una precisione assoluta, come un cronometro inanella gag micidiali e situazioni sempre nuove con ritmi da capogiro, giocando col presente dei protagonisti e con le eventualita’, un "cosa sarebbe successo se" narrato da un esilarante Alberto Sordi, presente come voce di commento ma gia’ maturo per la carriera che decollera’ a breve, ricordando che siamo nel 1950.
La vera forza pero’, la locomotiva trainante della scena e’ lui, Aldo Fabrizi di una bravura al limite del stupefacente, un attore che sposta il tono di una scena ruotando gli occhi o piegando le labbra, il mestiere di chi regge il palco da sempre e pur stando dalla parte opposta della telecamera, sente gli umori del pubblico, le sue vibrazioni e sa suonare le corde dell’emozione come un grande concertista.
Un gigante e cosi’ dicendo sono riduttivo.
Confesso che ogni volta che mi soffermo sul cinema di quest’epoca, quello dei grandi autori ovviamente, continuo a sorprendermi per il garbo e il gusto in ogni piccola o grande sequenza, stile e professionalita’ di un mondo che pare molto piu’ avanti del nostro seppur oltre mezzo secolo ci separi e non posso fare a meno di provare un po’ di rimpianto per cio’ che si e’ perduto.
Blasetti, Zavattini, Fabrizi e Sordi a supporto; se non e’ cinema questo…