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Prima di tutto la salute dei cittadini

Creato il 10 febbraio 2011 da Speradisole
PRIMA DI TUTTO LA SALUTE DEI CITTADINIE' l'argomento del giorno, è la parola d'ordine con cui il governo tenta di rifarsi una verginità, sono parole che ammutiliscono coloro che della Costituzione ricordano poco, sono parole di cui ci si riempie la bocca per dire che si è bravi, sono parole che giustificano un lavorio senza risultati. sono le parole della propaganda : "per poter dare una frustata all'economia, dobbiamo togliere di mezzo o modificare a fondo l'articolo 41 della Costituzione". A parte il fatto che la parola "frustata", mette ansia, per via della cattiveria che c'è dentro, e la cattiveria è sempre una brutta cosa, ne parliamo anche noi di questo famigerato articolo e di che cosa temiano dalla codiddetta frustata.

Articolo 41 Costituzione Italiana

"L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali ".

Questo articolo non determina i lacci e laccioli burocratici di cui si parla. I nodi burocratici che si sono stratificati nel tempo si possono sciogliere, senza modificare l'art. 41 della Costituzione. L'articolo infatti dice ben altre cose ed ha come obiettivo i fini sociali, la salute dei cittadini, l'utilità e la dignità nel mondo dell'economia e del lavoro.

Ora, il governo, tanto per dire che combina qualcosa nel campo del'economia e dell'industria, sta strillando, da tutte le parti, che occorre cambiare questo articolo che, secondo il loro altissimo parere, bloccherebbe qualsiasi attività economica in questo paese. Si ricorderà che Berlusconi nella lettera che scrisse a Bersani, inviata al Corriere, propose di "agire insieme in Parlamento, in forma da concordare, per discutere senza pregiudizi ed esclusivismi un grande piano bipartisan [...] il cui fulcro è la riforma costituzionale dell'art.41" Berlusconi pare convinto che per smuovere l'economia asfittica di questo paese, sia sufficiente modificare l'art.41 della Costituzione.

Occorre riflettere seriamente.

Quest'uomo sostiene che lo sviluppo del paese passa attraverso una libertà di investire e di produrre che, abolito l'art.41, potrebbe svolgersi anche "in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana". Ciò significa porsi fuori dalle regole elementari del vivere civile in una società democratica. Vale a dire che: chi investe può basare il rapporto, tra lui e chi lavora per lui, su una logica di puro e semplice sfruttamento, senza prendersi cura del contrasto che eventualmente si determina fra il bisogno di guadagnare di più e la salute dei cittadini. Nel mondo reale, oggi come oggi, chi agisce al di fuori dei limiti dell'art.41, sono le imprese di camorra e di mafia, imprese che col loro lavoro non si prendono cura del contrasto che si determina tra il loro guadagno e la salute dei cittadini. Ne abbiamo un esempio lampante a Napoli, con lo sfruttamento dell'ambiente e con la formazione di cloache all'aperto nella indifferenza totale della salute pubblica. Le mozzarelle di bufala che si riempiono di diossina, la verdura degli orti napoletani inondata da sozzerie di scorie, il percolato puzzolente e velenoso che viene scaricato nel mare. Sostanzialmente fare diventare "legale" quel modello camorristico e mafioso, è aberrante e può venire in mente solo a coloro per i quali la "legalità" e la salute dei cittadini non hanno alcun valore.

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