A Cerignola, in provincia di Foggia, altro caso di stupro di gruppo. Una tredicenne subisce violenze sessuali da parte di quattro coetanei in seguito a un rifiuto di avance. Uno di loro prima la contatta su Facebook, poi dopo quindici giorni la vuole incontrare per chiarirsi. Ma questa volta il ragazzino è accompagnato dal branco, un amico e due quattordicenni; ognuno di loro ha un ruolo ben preciso: c’è il palo, c’è chi controlla le vie di fuga e chi riprende con il cellulare le scene. La ragazzina è spaventata, sa che quei video compromettenti potrebbero finire online e cede alla richiesta dei ragazzi di avere rapporti sessuali. Uno stupro che si consuma in un casolare abbandonato in periferia e che viene reso noto alla polizia solamente il giorno dopo grazie al racconto della tredicenne ad un’amica di qualche anno più grande che racconta tutto ai genitori.
Scatta la denuncia, ieri l’epilogo: per i due quattordicenni è stato predisposto dal Tribunale di Bari un provvedimento cautelare, mentre gli altri due tredicenni sono dichiarati imputabili.
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