Cerimonia di posa della prima pietra della European Spallation Source (ESS) nel cantiere di Lund in Svezia per l’avvio dei lavori di realizzazione di quella che sarà la più potente sorgente di neutroni al mondo. A sancire l’importanza scientifica di questo grande progetto internazionale, alla cerimonia partecipano alcune centinaia di membri della comunità scientifica europea che collaborano a ESS, tra cui l’Italia con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Elettra Sincrotrone Trieste e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
“L’INFN partecipa alla realizzazione della nuova sorgente europea di neutroni sin dal 2009, – spiega Eugenio Nappi, membro della Giunta Esecutiva dell’INFN e rappresentante del MIUR nello Steering Committee di ESS – con il contributo dei Laboratori Nazionali del Sud, dei Laboratori Nazionali di Legnaro e del LASA alla progettazione e alla costruzione di fondamentali componenti dell’acceleratore”.
“La partecipazione concreta e attiva di Elettra e degli altri partner italiani alla European Spallation Source – commenta Alfonso Franciosi, presidente di Elettra Sincrotrone Trieste – è un’opportunità fondamentale per il nostro Paese, sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista industriale e, ancor di più, ci permettere di crescere come un nodo nevralgico e un punto di riferimento per lo sviluppo dell’Europa della Conoscenza”.
Per il Presidente del CNR, Luigi Nicolais, “la European Spallation Source è un esempio di infrastruttura scientifica ideata, progettata e realizzata europeisticamente. “È particolarmente significativo poi che questa posa avvenga a cent’anni dal Manifesto agli Europei di Albert Einstein e Georg Friedrich Nicolai, che già allora sottolineava l’opportunità di costruire attraverso la scienza una nuova prospettiva per il futuro dell’Europa”.
Dopo due decenni di lavoro di progettazione tecnica sempre più sofisticata, scienziati, ingegneri, project manager e costruttori hanno così intrapreso la costruzione di questa sorgente di neutroni unica al mondo che fornirà strumenti per importanti conquiste scientifiche e scoperte nel campo delle nanotecnologie, delle scienze della vita, della farmaceutica, dell’ingegneria dei materiali e della fisica sperimentale. I primi neutroni sono attesi per il 2019, mentre i primi esperimenti sono in programma per il 2023.
Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf