Prima Regola del Successo per Scrittori: Sii tenace!

Creato il 01 giugno 2015 da Studio83

Darsi delle buone abitudini è una delle ricette del successo: di qualunque successo si tratti, anche del successo nello scrivere!

Una buona scrittura ha bisogno di buone pratiche.
Per "buona scrittura", James Scott Bell nel suo post "Le sette regole del successo per scrittori" si riferisce a esperienze di pubblicazione tradizionale e/o autopubblicazione indipendente che hanno avuto buoni risultati di vendite e pubblico.

Io aggiungo: oltre ai lettori e alle recensioni, una buona scrittura è quella che ci appassiona, che ci piace praticare, che ci rende persone migliori e più felici nel momento in cui la seguiamo. Migliaia di copie vendute sono un ottimo risultato, se però le mettiamo a segno a prezzo di disagi, sofferenze e ore di travaglio pessimista e lamentoso, non vedo quale reale vantaggio esse possano portare alla nostra vita. Otteniamo una scrittura di successo quando:

  1. riusciamo a pubblicare
  2. e a farci leggere,
  3. dicendo quello che vogliamo dire
  4. nel migliore dei modi,
  5. con un lavoro che arricchisce la nostra vita interiore
  6. (insieme al nostro portafogli).

La buona scrittura è gioia e allo stesso tempo serietà.
L' impegno e il rigore sono essenziali per ottenere risultati, al di là di ogni facile divertimentismo. Come abbiamo detto più e più volte, anche nel nostro ebook gratuito tutto dedicato alle buone abitudini di scrittura, scrivere è un'attività solitaria e con pochi riconoscimenti oggettivi, che ci espone al pericolo di delusioni, interruzioni, depressioni, scivoloni.

La prima regola del successo per scrittori è dunque una qualità chiave di ogni lungo percorso: la tenacia.

James Scott Bell la definisce così:

Di solito tendiamo a considerare la tenacia come un tratto caratteriale, ma è sicuramente anche un'abitudine che può essere imparata e praticata nel tempo.

Quando sono di fronte a un problema, le persone tenaci tengono duro, consapevoli che il successo potrebbe essere dietro l'angolo.

Poche frasi, tutto un mondo!
Eppure, la frase "per avere successo ci vuole tenacia" sembra un'ovvietà.

Lo è. Nella misura in cui è vero! Non sottovalutiamo la radice di realtà dei luoghi comuni.

La tenacia, dice Bell, non è solo una qualità innata. È un atteggiamento molto profondo nei confronti del nostro compito e della vita che possiamo, dobbiamo imparare per il nostro bene.

Tenacia significa costruzione. Non è facile. Per "imparare" una buona abitudine devi studiare il tuo lavoro attuale, capire cosa fare, collocare l'azione in una parte della giornata/della settimana, trovare un modo per misurare i risultati.
[Qualche anno fa ho deciso che avrei partecipato a un importante concorso nazionale con un romanzo che avevo nel cassetto, ma che dovevo sistemare. Sono riuscita a farlo in un modo che mi ha soddisfatta, perché ho capito dove collocare il lavoro: un'ora ogni giorno, durante il sonnellino pomeridiano di mia figlia. Solo quell'ora, poi si chiude fino al giorno dopo, ma tutti i santi giorni e senza interruzioni. Risultato: successo. La revisione l'ho fatta, il romanzo non ha vinto ma è stato notato, con riscontri positivi per l'autostima!]

Tenacia significa costanza. Una volta "costruita" l'azione migliore da fare, bisogna farla. Non c'è indisposizione, ispirazione, traspirazione, nuovo progetto o migliore idea che tenga. La migliore pianificazione fallisce se non si trasforma in azione. Fare. Ripetere. Testa bassa. Passo sicuro. Punto.

A questo proposito, ho trovato un altro post interessante con spunti a tema. I Sette Segreti dello Scrittore Tenace presenta un manuale di Jordan Rosenfeld, "Guida di tenacia per scrittori". E illustra - guarda un po' - i Sette Segreti per Essere Scrittori Tenaci. Ne riporto la traduzione, con un mio personale sunto in corsivo:

  1. Non pensare al successo.
    Spesso ci concentriamo su un' imprecisata meta finale, invece è meglio definire delle tappe e considerare ogni reale successo come parte di un percorso. Smitizzare è la parola chiave.
  2. Non stare con le mani in mano.
    Quando mandi il manoscritto in visione a editori o agenti, ti trovi di fronte a un tempo di attesa, a volte lungo: impiegalo dedicandoti ad altri progetti, nuovi o paralleli. Così avrai più frecce al tuo arco... e aspettare non sarà un'agonia!
  3. Prenditi dei rischi.
    Parliamo di zona di confort: quello spazio nel quale ci sentiamo a nostro agio, quelle abitudini che, buone o cattive, ci mantengono in equilibrio e al calduccio. Ogni tanto bisogna uscire, guardarsi intorno e mettersi in situazioni nuove: un corso, un concorso, un genere letterario che non ci appartiene, qualsiasi cosa ci metta alla prova. Bisogna esporsi per crescere!
  4. Collabora.
    "La scrittura è un'attività solitaria" io lo dico sempre Stringi relazioni e amicizie con altri scrittori. Per condividere spunti e anche idee, per promuovervi a vicenda, anche solo per solidarizzare tra colleghi.
  5. Definisci dei limiti.
    Il tempo della tua scrittura deve diventare un orario lavorativo, quindi un tempo "protetto" da interferenze anche piacevoli. Impara a dire "no", resta alla scrivania, anche quando avresti voglia di uno "strappo alla regola".
  6. Predisponi "porte laterali" e "uscite di emergenza".
    Flessibilità. Innanzitutto crea il tuo personale piano di lavoro, senza copiarne uno che già esiste ma che magari non ti rispecchia. Poi metti in conto una buona dose di flessibilità, per cambiare la rotta quando è necessario.
  7. Pianta la tua passione nel profondo.
    Ci vuole passione: una passione vera, che getti radici nel tuo profondo. Devi sentirla vera, devi crederci. E la devi curare, come in un lavoro di giardinaggio.
    È una bella metafora, che uso spesso anch'io, per descrivere la vera tenacia, la "radice" della persistenza: una goccia cinese che scaturisce senza sforzi e per sempre, finché nasce dalla tua personale verità e identità.

Tenacia significa persistenza. Abbiamo deciso, abbiamo pianificato, ci siamo mossi... ora bisogna tenere e tenersi. Prosegui anche se incontri degli intoppi.
E qui non parlo di un giorno in cui sei rimasto chiuso in ascensore e addio a quelle mille battute (che comunque vanno recuperate!), ma di intoppi più seri. Come ad esempio:

  • un concorso letterario andato male che ci butta giù
  • un'idea che credevamo nostra, originale e che invece troviamo in giro già svolta... e anche bene
  • una persona cara che ci esorta a smetterla con questa scrittura, se i risultati dovevano arrivare sarebbero arrivati, quindi perché non la fai finita e fai qualcosa di più utile?

Sono fatti che ho vissuto in prima persona: ostacoli veri, seri, al nostro lavoro e alla nostra felicità. Tenacia in questo caso significa accettare le avversità, magari deprimersi anche... e continuare con il piano di lavoro.

Forse non scriverai allora le tue pagine più belle. Forse sì.
Una cosa è certa: un giorno guarderai indietro e tirerai un sospiro di sollievo, felice di non aver ceduto a momentanee sirene di sventura.
Tra l'altro, questo tipo di tenacia e persistenza si rinforza man mano che la pratichi. Se impari ad andare avanti anche in momenti emotivamente e spiritualmente difficili, tenderai a farlo di nuovo, con più fiducia e minore fatica. E farti scoraggiare sarà sempre più difficile!

(Nota importante: ovviamente, un editor in gamba che ti "bastona" non è un ostacolo, ma una tappa importante di crescita. Tenacia non vuol dire "convinzione cieca di avere assolutamente ragione e di aver scritto il più grande capolavoro di tutti i tempi che quindi va lasciato così com'è". Parlo della tua voglia di continuare a scrivere, e di scrivere sempre meglio!)

Arriviamo, con la parolina magica "persistenza", all'ultimo, importante aspetto della tenacia.

Tenacia vuol dire fiducia. Non è uno slogan, non è un promo

Tenacia significa fede. Se continui a fare quello in cui credi, nel modo più corretto possibile e con i mezzi di cui disponi, qualcosa di buono ne verrà.

Quando sono di fronte a un problema, le persone tenaci tengono duro, consapevoli che il successo potrebbe essere dietro l'angolo.

La disponibilità a fare "il tuo" e poi affidarti è una buona abitudine importantissima che ti darà una marcia in più e radicherà la tua tenacia nel profondo, lì dove agisce meglio.

Ripetiamolo: se continui a fare bene, del bene succederà.

Ma come fai a dirlo? Chi te lo assicura? Magari è successo a te, magari succede quasi sempre, ma come faccio a sapere che succederà a me? Dove sono le prove?

Per questo si chiama fede!
Seriamente: che corri a fare, se non molli il freno a mano?

Hai appena letto la mia personale interpretazione di Tenacia, la Prima Regola del Successo, declinata per lo scrivere! Ho dimenticato qualcosa? Ho scritto stupidaggini? Sei d'accordo, vuoi replicare, vuoi raccontarci qualche tua strategia per essere tenaci? Scrivilo nei commenti!

Nel prossimo post, la Regola del Successo per Scrittori numero 2: Prefigura Obiettivi Misurabili.
Vedi di esserci!


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :