Martedì mattina (ma la palestra non apriva lunedì? Ops...) mi presento alle 7.15 di fronte all'ingresso e... mi tocca aspettare per 15 minuti perché apra. Iniziamo bene.
Entro ed ovviamente mi trovo da sola. Unica frequentatrice di una stupenda palestra nuova di zecca.
Mi si avvicina il trainer (un gran bel pezzo di ragazzo, tra l'altro), ma io mica lo capisco subito che si tratta del trainer.
- Ciao!A questo punto inizio a chiedermi spazientita dove cavolo sia il trainer, giusto per levarmi di torno questo viscido che mi si sta appiccicando un po' troppo addosso.
- Ciao.
- Vuoi una mano a fare la tua scheda?
- No, grazie, mi arrangio.
- Come? Non vuoi che ti aiuti?
- No, grazie.
- Sei già stata in palestra?
- Come dici, scusa? Non ti seguivo.
Per me la palestra non è luogo di socializzazione, ma luogo di sofferenza. In palestra voglio essere rigorosamente lasciata in pace a martoriare il mio corpo per poter superare la prova più ardua dell'anno per ogni donna: la prova costume.
- Ti chiedevo se è la prima volta che frequenti una palestra o se vuoi che ti segua io per le prime volte. Sono l'assistente. Scusa, forse avrei dovuto presentarmi...Figura di merda. Faccia rosso Marlboro.
- Oh, oh, oh... Scusami tu... Non l'avevo capito...
- Sì, immagino. Mi devono ancora consegnare la divisa: è ancora tutto nuovo, qui.
- Vuoi allora una mano a fare la scheda?Ci avviciniamo al computer per l'elaborazione di una pianificazione settimanale della mia futura sofferenza. Il computer inizia a sparare una serie di domande a raffica. Il trainer le legge e poi digita le risposte con fare competente.
- Sì, grazie. Se non ti dispiace.
- Nome?Una volta fatta la scheda, il trainer si guarda bene dal consigliarmi come svolgere l'allenamento, preferendo seguire altri iscritti immaginari. L'ho già detto: in palestra mi trasformo nell'essere più asociale del mondo. Se nello spogliatoio entra la Redazione, da quello stesso spogliatoio ne esce una misantropa in pantaloncini, programmata per soffrire e suon di forza bruta. Probabilmente sono una delle poche donne al mondo che non potrebbe mai tradire il proprio partner con un compagno di palestra.
- Redazione.
- Età?
- Eheh, non si dovrebbe chiedere ad una donna, ma 30.
- Eheh. Sei già stata iscritta in palestra?
- Sì, un sacco di volte.
- Da quanto non frequenti una palestra?
- Saranno... un paio di mesi circa... (comprendendo nel "circa" un periodo temporale di altri 9 mesi)
- Soffri di patologie che dovrei sapere?
- Fortunatamente no.
- Che obiettivo ti proponi di raggiungere con l'allenamento? Puoi scegliere tra: fitness, dimagrimento...
- Dimagrimento.
- Come scusa?
- Dimagrimento.
- Hai detto "dimagrimento"?
- Sì ([@##°!), ho detto "dimagrimento"!
- Quanto pesi attualmente?
- Col [@##° che te lo dico.
- Scusa ma a volte non riesco a sentirti. Puoi alzare la voce?
- Ti ho chiesto se posso digitare io il peso e poi premere "avanti". Così non lo vedi.
- Ahah, ma scherzi? Con il tuo fisico?
- Eh già. (Della serie: non è che basta una moina per estorcermi di bocca il mio peso)
Il trainer si rifà di colpo serio, avendo capito che non era una battuta.
- Ok, fai pure. Io mi volto.
Per questo motivo oggi posso dire di aver appena superato una fantastica settimana di allenamento. Almeno per questa prima settimana di un lunghissimo anno intero (me tapina!) di iscrizione sono riuscita a tener fede al mio proposito di frequentare la palestra per almeno tre volte alla settimana, alzandomi alle 6.50 del mattino. Senza il trainer intorno sono riuscita anche a fare l'allenamento faticoso che desideravo, seguendo la scheda per rinforzare ogni muscolo del corpo.
Secondo voi, se prendo questa forza di volotà e la metto nel freezer, riesco a conservarla per un anno intero, consumandola a piccole dosi?
La Redazione