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Prima v'erae ora non v'è più.
Le stagioni sono così, spazzano via quello che c'era prima e, con una dolce e inarrestabile prepotenza, prendono il posto che sanno di avere.Succede con i timidi tepori della primavera, ma anche con i primi freddi invernali, o con le foglie che cadono.
Ci sta poco da fare, se non accettare che la vita è fatta di cicli che iniziano e di cicli che finiscono.Opporsi significa ostinarsi a non crescere, a non andare avanti.Succede sempre, ma forse con la primavera un po' di più. O almeno, a me così sembra.
Ci sono cose da lasciare andare e che non attengono propriamente ai maglioni e alle calze pesanti, pur essendo ugualmente pesanti.Ci sono cose che devono andare così come devono andare, che sia un fiore che sboccia o uno che muore.Ci sono cose.
E forse c'è voluto quel raggio di sole un po' più caldo del solito a farmi capire che è tempo di muoversi.Muoversi dentro e fuori. Anche col pensiero, che a volte si blocca in quegli spigoli della vita più aspri di quanto avremmo mai voluto.
Primavera.Prima v'erae ora non v'è più.
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