Sulla scena si muovono in pochi, senza peraltro avere il coraggio, quantomeno, di vestire i panni dei Leader, che si sia nel giusto o nel torto.
In FVG ci vuole una rivoluzione politica lungimirante per le sorti politiche regionali anche passando dal rinnovamento, dimostrando finalmente, una volta per tutte, che la matematica non è un’opinione così come ci è stata insegnata, anche per i conti da salumiere. Purtroppo non è così; spesso, per non dire sempre, la verità, buona o cattiva che sia, sta nelle frottole e in considerazioni certamente indegne di tanti spiriti colti.
Servono i congressi regionali e provinciali che gettino le basi per una rinnovata forza fatta di ottimismo e di proposte al servizio della popolazione; solo così potremmo riconquistare quell’elettorato che abbiamo tradito.
Urgono i congressi regionali e provinciali fatta da persone capaci di dialogare con i Cittadini, ma sopratutto non unti dal Signore e una nuova leadership che porti ForzaItalia oltre il muro psicologico del 20%, passando dal rinnovamento altrimenti è meglio che ci si da all’ippica, tutto il resto è aria fritta.
Forse, l’attuale classe dirigente Italiana, dovrebbe prendere veramente in considerazione il rinnovamento competente della classe politica, dando un segnale forte alla Nazione e ri-guadagnando credito politico anche a livello internazionale e riconquistare un posto all’interno dell’asse Franco-Tedesco che ci vede fuori dall’Europa da troppo tempo.
Concludo dicendo che noi siamo artefici del nostro destino e solo noi abbiamo la forza, la voglia e la capacità di cambiare veramente le cose, ma solo se esiste la volontà di farlo.
Ancora una volta abbiamo il destino del Paese nelle nostre mani. Diamoci veramente una mossa, ora e non tra un millennio.
E’ ora di cercare con convinzione il rinnovamento della classe politica che è fatta da soggetti che hanno fatto della “carriera” una professione, sedendo sulle poltrone istituzionali da più di un decennio ed essendo ormai “una brigata di indimenticabili pasticcioni votati all’inconcludenza”.