Non essendo le elezioni primarie un concorso di bellezza, come dice Renzi, le obiezioni della “fronda” sono del tutto legittime in quanto anche il sindaco di Firenze auspica che i partiti coinvolti cedano parte della loro sovranità al candidato premier uscito vincitore dalla “conta primaria”. Il problema è che la questione non si pone storicamente negli USA (dove ci sono due soli partiti) e in Francia, dove le neonate elezioni primarie non sono “di coalizione”. Insomma, abbiamo davanti un grande pasticcio. Dovuto al fatto che, come sostengo nel precedente post, nel PD si dice “elezioni primarie” senza conoscere i tradizionali meccanismi di ciò di cui si parla.
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