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Primarie? Starò a casa!

Creato il 06 dicembre 2013 da Patuasia

Meglio di me lo ha scritto l’immenso Michele Serra: spunta nella mia generazione la sensazione che sia opportuno abdicare.
Non ho tessere di partito da almeno 20 anni, ma lo spettacolo delle primarie lo considero fondamentale, un dovere civico al punto tale da desiderarlo sia per il Centro Destra che per le forze localiste etniche che qui  affliggono la Regione.
Purtroppo  per l’Italietta la Destra cialtrona  è rappresentata da maggiordomi, servi  che voterebbero Dudù a ministro dell’Istruzione. Quanto alla Balena Rossonera, per eleggere il suo presidente ha presentato un candidato solo alla moda del Nord Korea, evitando il voto segreto dove sarebbero corse palline nere di dissenso.
Le scorse primarie ho votato Laura Puppato, stavolta starò a casa. Prima vorrei sapere i nomi dei 101 traditori che hanno pugnalato Prodi. E in Valle? Il problema fondamentale è quello di cancellare la prassi del partito-vivandiera, quello delineato lucidamente da Alder Tonino nella recente rievocazione di Giulio Dolchi. Di cosa si tratta? Di una porcata che dura da 30 anni: cancellare valori, tradizioni, martiri, uomini, principi e idee della Sinistra perché un partito nazionale è solamente addetto alle vivande, ossia a procurare soldoni alla Vda. La “spudoratezza” di Tonino è di rivendicare come merito la sciagurata legge Modica, che nel 1981 consegnò i 9/10 stabili alla Vda. Come ha ricordato lo stesso Tonino, in tre-cinque anni il bilancio regionale passò da 150 miliardi di lire a 1000 miliardi. Ma se si teorizza che il compito della Sinistra è principalmente (direi esclusivamente…) quello di fornire alla Vda più risorse e privilegi della Destra, ci si imbarca in un’avventura di gregariato. Così i bakkani stanno al centro in aeternum, stimolando la gara tra Destra e Sinistra a chi procura più biada… La Sinistra (e spero pure il Pd…) non è nata  per arricchire la Vda come regione (più risorse, più poteri, più soldi, la zona franca, l’indipendenza lo stato alpino, il Bakkanistan…), ma per tutelare i diritti di libertà dei cittadini dentro la regione. Soprattutto quelli dei più deboli. Dunque la legge Modica non è da ricordare come un merito, ma come una puttanata storica: con essa la Sinistra, lungi dal “combattere le tentazioni centraliste al suo interno”, come ha affermato Tonino, accettava invece di snaturare la propria essenza, divenendo subalterna ad un movimento localista. Una vivandiera dell’Union. Come si può essere per l’uguaglianza tra gli individui se poi si traffica per la disuguaglianza tra regioni?

Spero che i seguaci valdostani di Renzi, Civati e Cuperlo ne siano convinti. Su questo li peserò, per quel poco che conta la mia voce. (roberto mancini)


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