In primo luogo, le primarie non compensano perfettamente il deficit di democrazia insito nelle liste bloccate previste dal Porcellum. Alle elezioni politiche voteremo ancora una volta il simbolo del partito e la lista bloccata collegata: è quello il momento che davvero conta, che davvero lega rappresentanti e rappresentati. Chi vincerà le primarie, chi sarà ai primi posti delle liste potrà, in linea di principio, anche non fare campagna elettorale, dal momento che la sua futura elezione è certa. Questo slittamento del momento in cui si sancisce il legame di rappresentanza da un’elezione a suffragio universale ad un’altra sostanzialmente consistente in un affare di partito è già un difetto irriducibile di questo tentativo di compensazione. Alle primarie, quindi, sarebbe almeno il caso di aprire le porte a tutti, per poter dire a chi soltanto l’ultimo giorno deciderà di apporre la sua crocetta sul simbolo del Pd: “questi sono anche i tuoi rappresentanti, perché quello che conta è che avresti potuto sceglierli alle primarie”. Un discorso così può suonare sofisticato, ma in realtà non è altro che la differenza tra primarie a suffragio universale, che tra l’altro possono attirare molta più gente, e primarie ristrette, indubbiamente meno partecipate.
*********
Le primarie del Pd si svolgeranno in un clima singolare e a poche settimane dal successo di partecipazione delle primarie di coalizione. Se poi si guarda al di fuori del partito guidato da Pier Luigi Bersani, il panorama è desolante. Da una parte il Movimento 5 Stelle, travolto dalle polemiche interne seguite all’insuccesso delle “parlamentarie” on line e dall’espulsione dei dissidenti Salsi e Favia; dall’altra un Pdl in perenne stato confusionale, con Berlusconi che lancia e ritira la sua candidatura quotidianamente. Per non parlare di un eventuale passo indietro del Cavaliere, nel caso in cui Monti decidesse di ricandidarsi. Lo stesso Monti, peraltro, a cui il Pdl ha negato la maggioranza in Parlamento.
Marco D'Egidio e Giacomo Rossi, sulle primarie per i parlamentari del Pd.