Magazine Società
Sarebbe proprio un bel segnale. Certe cose possono racchiudere in sè un simbolismo talmente forte da essere più efficaci di mille parole e di mille intenti. Sarebbe bello veder offerta la Serie A, il "rito" sportivo più sacro del Belpaese, la cerimonia laica per eccellenza della nostra società, a dei ragazzini di 18, 20 anni. Il campionato di calcio italiano consegnato nelle mani (anzi nei piedi) di un esercito di giovanissimi entusiasti di potersi mettere in mostra a quel livello, intimiditi dalla responsabilità, tesi per l'occasione da non perdere. I sogni di milioni di tifosi saranno veicolati dai loro nomi sconosciuti, dai loro "fondamentali" acerbi, dalla loro inespressa potenzialità. Sarebbe uno spettacolo emotivo senza pari e io sarei personalmente felicissimo di vedere ricominciare il campionato in questo modo. Che scioperino pure i "signori del pallone", che difendano i loro ingaggi da favola. In campo intanto i club ci mandano i ragazzini. E noi tifosi ce li godiamo. Sperando che un giorno anche tutto il resto del paese possa godere dello spettacolo di una classe dirigente e politica completamente rinnovata. Fatta di "ragazzini" con tanta voglia e idee chiare, e non intenti solo a scrollarsi di dosso i problemi comuni e a guardare il proprio orticello. I calciatori italiani, semmai ce ne fosse stato bisogno, protestando contro il contributo di solidarietà contenuto nella manovra bis per contenere il debito, hanno perso l'ennesima occasione per stare zitti. Ed hanno fatto una volta di più ricordare a noi tutti come funziona questo paese, dove tutti prendono e nessuno dà. Spero tanto che i "giovin signori" si arrocchino sulla difesa del loro salario da fame, così che possa avverarsi quanto minacciato da Adriano Galliani. La Primavera in campo.
Potrebbero interessarti anche :