Primavera a Siviglia: le visite guidate, i Musei, le chiese, lo shopping, i ristoranti, il turismo
Da RottasudovestUn itinerario gratuito e colto è Siviglia Città dell'Opera, che ripercorre tutti i luoghi sivigliani cantati nelle opere: sapevate che nessuna città più di Siviglia ha ispirato i musicisti? Per quest'itinerario c'è un'app con schede delle opere, degli edifici e delle piazze in cui si svolgono; tutte le info al link indicato.
Non è gratuito, ma è molto curioso l'itinerario offerto da Past View: con un paio di occhiali speciali si possono vedere i monumenti così com'erano nel passato, con passanti virtuali abbigliati secondo quell'epoca; si è anche accompagnati da una guida virtuale, che racconta come era la vita in quegli anni. Gli itinerari sono tre, il costo varia dai 6,30 ai 12 euro. Maggiori info in questo post di Rotta a Sud Ovest.
C'è poi una proposta curiosa, diretta soprattutto a chi ama scoprire nuove cucine: un pranzo o una cena in una casa sivigliana, con una famiglia locale e con il pasto cucinato dalla padrona di casa, per conoscere meglio le tradizioni andaluse; il costo è 35 euro a persona e il sito per le info e le prenotazioni è notjustatourist.com. Le visite d'obbligo sono ovviamente la Cattedrale con la Giralda, l'Alcázar con gli splendidi patios mudéjar e plaza de España, trionfo dello stile regionalista e mudéjar e adorata dai turisti (da me non particolarmente); personalmente segnalo sempre come un must, a chi rimane in città per più di due giorni (altamente auspicabile), il Museo Archeologico, con i mosaici romani più belli dell'Andalusia, provenienti da Itálica; il Museo delle Belle Arti, la seconda pinacoteca più importante di Spagna dopo El Prado di Madrid; la Casa de Pilatos, un edificio patrizio che si sviluppa intorno a uno dei patios più belli di Siviglia, in stile mudéjar (il patio da solo vale la visita). Le guide tendono a segnale meno i Musei più giovani, che sono stati aperti negli ultimi anni e che meritano una visita. Nella isla de la Cartuja, che nel 1992 ha ospitato l'Esposizione Universale, c'è il Padiglione della Navigazione, che, approfittando delle tecniche multimediali, offre anche un curioso viaggio nell'Oceano Atlantico, così come lo sentivano i marinai del Siglo de Oro. Nel centro storico c'è il Centro de Arte Mudéjar, uno dei pochi spazi che, in Spagna, raccolgono opere d'arte mudèjar in modo sistematico. Nel piano inferiore del Metropol Parasol, nella plaza de la Encarnación, c'è l'Antiquarium, un sito archeologico con mosaici e murales romani e apparecchi multimediali che offrono spiegazioni dettagliate, anche in italiano. Tra le chiese segnalo, oltre alla Cattedrale, la chiesa del Salvador, con la sua facciata barocca e roseggiante e la sua plaza, centro d'incontro di sivigliani, turisti e studenti, soprattutto per tirare l'alba con un bicchiere di birra in mano (e ci sono certe giornate di primavera in cui, non so perché, mi ricorda Roma); nel centro c'è anche la chiesa del Jesús del Gran Poder, con adiacente la chiesa di San Lorenzo: la prima ricorda il Pantheon nella sua concezione interna, la seconda è tipicamente sivigliana e raramente aperta, entrambe si affacciano su una delle piazze più belle e più sivigliane, la plaza de San Lorenzo; andando verso il barrio de la Macarena, in calle san Luis, c'è la splendida chiesa di San Luigi dei Francesi, una delle poche a pianta centrale, che dovrebbe riaprire tra poco (c'è chi dice in primavera…), dopo lunghissimi lavori di restauro (è una delle mie chiese predilette). Per rendere onore alla Semana Santa, ci sono altre tre chiese da segnalare, la Basilica della Macarena, e, sull'altro lato del Guadalquivir, a Triana, le altre due mie chiese predilette, la chiesa de la O, tutta azulejos, e la Capilla de la Esperanza, piccolina, ma basta guardare la statua della Virgen de la Esperanza per amarla.
Segnalo anche, perché me ne sono innamorata e mi sono divertita durante la loro rircerca, i murales del Poligono di San Pablo, che sono fuori dal centro e dai classici itinerari turistici, abbelliscono un quartiere sostanzialmente dormitorio e fanno scoprire una Siviglia lontana dagli stereotipi e altrettanto affascinante. Rimane da pensare allo shopping e poche settimane fa ho scritto un post ad hoc, sulle ultime tendenze in corso a Siviglia per negozi, gallerie d'arte, boutique.
Vi segnalo due dei posti con la vista più scenografica per una cena, l'EME Hotel, con la terrazza all'ultimo piano, davanti alla Giralda, e l'Abades Triana, che dalla calle Betis, nei pressi del ponte di San Telmo, offre un'invidiabile vista sullo skyline di Siviglia, con Torre del Oro in primo piano e Giralda a vegliare (attenti ai prezzi, però!). Se siete particolarmente buongustai, non perdetevi la Gastropass, la guida gastronomica sivigliana, con regali e iniziative varie se si mangia in almeno tre locali convenzionati con la guida.
Buone vacanze!
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