Primavera in ritardo, allergie sempre puntuali (prima parte)

Creato il 16 aprile 2013 da Michelotto
Se quest' anno la primavera è arrivata in ritardo, il rito che tradizionalmente l' accompagna non s'è fatto attendere. 
No, non sto parlando dell' opera musicale  di Stravinskij ("Il Rito della Primavera"), ma del più  familiare tema delle allergie, che in questo periodo occupa puntualmente ampi spazi su giornali, rotocalchi e tv.
E, a parte forse la disponibilità dell' immancabile nuovo farmaco più "avanzato", è inutile cercare novità nell' ottica omologata  del sistema medico e della gente comune e nelle strategie adottate in quella che è ormai diventata una guerra che una sempre maggiore fetta di popolazione sembra destinata (e rassegnata) a combattere.
Guerra, però, contro finti nemici, che nella miopia (o cecità?) collettiva vengono individuati in pollini, polvere, acari, peli d' animali domestici, spore e quant' altro, come se sostanze da sempre considerate innocue avessero deciso di punto in bianco di allearsi e dichiarare guerra al genere umano.
E dato che la maggior parte delle allergie riguarda proprio queste comuni sostanze naturali, questo sconfesserebbe il luogo comune che vuole questa crescente epidemia  imputabile all' inquinamento ambientale e alle troppe sostanze chimiche con cui veniamo a contatto.
Anche la scarsità di stimoli cui il nostro sistema immunitario sarebbe sottoposto in conseguenza di un presunto eccesso di igiene (?!?) è stata chiamata in causa in questa situazione, secondo l' ultima delirante teoria della scienza ufficiale, che preferisce arrampicarsi continuamente sugli specchi pur di non riconoscere quello che anche un bambino è in grado di capire.
Purtroppo l' antropocentrismo in medicina è un vecchio vizio che porta sistematicamente ad individuare all' esterno ciò che c'è di "sbagliato" e pericoloso nei nostri confronti, e di intervenire, eliminandolo o correggendolo, per renderlo a nostra misura, senza mai guardare dentro di noi e mettere in discussione i nostri comportamenti.
E per rendersi conto meglio di queste incongruenze è sufficiente considerare che le  teorie finora proposte possono avere senso tutt' al più per le tradizionali allergie, ma non per le intolleranze alimentari (anch' esse in vertiginoso aumento), le quali, pur essendo fenomeni distinti e separati dalle prime (per lo scarso coinvolgimento del sistema immunitario), in realtà hanno lo stesso  significato, esprimendo chiaramente l' incapacità dell' organismo di accettare sostanze assolutamente normali.
Dunque, come  sostanzialmente per qualsiasi problema di salute, è la sempre minore capacità di adattamento all' ambiente, conseguenza inevitabile delle nostre alienanti scelte di vita,  l' origine del disturbo.
E se le medicine alternative sono essenzialmente concordi su questo punto, ormai disponiamo anche di prove scientifiche che ci inducono a trarre le stesse conclusioni (e tuttavia ignorate a livello ufficiale), che sono semplici, dette in sintesi, ma articolate, se consideriamo le singole cause
E' infatti tutto il nostro stile di vita ad essere chiamato in causa in questa emergenza, dall' alimentazione alle vaccinazioni nei primi anni di vita (l' immunità indotta da un antigene artificiale avviene con modalità ben diverse da quella naturale), all' eccessiva protezione dataci dalle comodità moderne, come il riscaldamento domestico per gran parte dell' anno, l' aria condizionata, l' ascensore, la scarsa attività fisica, che ci isolano dall' ambiente naturale e ci indeboliscono per la mancanza di stimoli necessari al nostro benessere.
All' appello vanno aggiunte altresì abitudini, anche queste tutte moderne, come l' abuso di farmaci e antibiotici in particolare, nonchè il dilagante uso di droghe, tutti fattori che hanno come effetto finale un indebolimento del sistema immunitario.
Non c'è dubbio però che l' alimentazione svolge un ruolo-cardine nell' efficienza di quest' ultimo, e lo fa a vario titolo.
Tanto per cominciare, la dieta moderna, ricca di proteine animali, grassi e zuccheri, e povera di minerali, ha notoriamente un marcato effetto acidificante sul corpo, e questa condizione antifisiologica si ripercuote negativamente su tutte le sue funzioni, ma soprattutto sul sistema immunitario.
Andando più nello specifico, tutti sono più o meno a conoscenza  dell' insalubrità dello zucchero, che nell' immaginario collettivo viene sempre collegato al problema del peso-forma, ma praticamente nessuno sospetta gli enormi danni a livello immunitario ( e non solo).
Lo dimostra uno studio del 1979 effettuato all' Università di Loma-Linda (California), da cui risulta che più zucchero si consuma, più deboli e inefficienti diventano i nostri globuli bianchi nel neutralizzare i germi invasori.
Da altre ricerche emerge che un eccesso di grassi, in particolare quelli saturi contenuti nel cibo animale, riduce la produzione di linfociti T (i globuli bianchi preposti a difenderci dall' attacco degli invasori), come pure la loro capacità di produrre anticorpi e il loro ciclo vitale. Grassi saturi e colesterolo alterano anche i recettori posti in superficie di queste cellule che permettono di individuare sostanze estranee come virus, batteri ecc.
Inoltre è risaputo l' effetto deleterio dei radicali liberi (che si formano in abbondanza proprio seguendo gli stili di vita innaturali e stressanti moderni) sulle membrane cellulari, e ciò naturalmente è particolarmente importante nel  caso in esame. Ebbene, una delle tante fonti di produzione di radicali liberi sembra essere, anche in questo caso, l' eccesso di grassi, specie se sottoposti ad alte temperature, e di zuccheri.
Il risultato di tutte queste influenze negative è un' alterata funzionalità dei linfociti, che diventano confusi e imprecisi nella loro risposta, andando così a colpire bersagli sbagliati.
In sintesi, un sistema immunitario indebolito, affaticato, danneggiato e inefficiente per tutti i motivi fin qui considerati (e anche  altri di cui non ho parlato per motivi di contenimento, come l' iperpermeabilità intestinale e il mancato allattamento materno in infanzia) darà origine prima ad un' alterazione dell' immunità non specifica (raffreddori, influenze, infezioni), poi di quella acquisita (allergie) ed infine alle malattie autoimmuni, secondo un' escalation che indica la gravità della condizione.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che la primavera rappresenta un periodo critico, non per la presenza dei pollini, come banalmente si ritiene, ma perchè tutta la natura, compreso il nostro corpo, si risveglia dal torpore invernale per iniziare un nuovo ciclo vitale, e questo crea qualche problema. Le tossine accumulate nei mesi precedenti, soprattutto sotto forma di muco (dovuto principalmente a latticini e farine), tendono infatti a venire in superficie per essere espulse, attirate dall' innalzamento della temperatura, e l' organismo, già sovraccaricato da questo compito, non tollera altre sostanze percepite come indesiderabili. Per esempio i pollini, che appunto in questo periodo sono numerosi nell' aria inalata, si appiccicano facilmente allo strato anomalo di muco che viene spinto nelle vie aeree superiori causando irritazione, con le conseguenze che sappiamo.
L' Ayurveda fornisce una sostanziale conferma a tutto ciò, nel considerare le allergie una conseguenza della presenza nel corpo di ama, termine sanscrito che sta ad indicare qualsiasi sostanza tossica (quasi sempre riferendosi al muco, appunto), dovuta ad un cattivo metabolismo, o ad un indebolimento di agni, il fuoco digestivo, come viene definito, con cui s' intende la capacità del corpo di trasformare in modo più o meno ottimale gli alimenti, e che corrisponde in sostanza alla forza vitale dell' individuo.
Anche la Medicina Tradizionale Cinese ci offre spunti interessanti per capire meglio le allergie: 
Secondo questa, nelle allergie sarebbero implicati il fegato e i polmoni.
Il primo è correlato all' aggressività e la collera, ed è preposto a tutte le azioni di attivazione, come l' attacco e la difesa. Perciò un fegato troppo attivo (e purtroppo in primavera quest' organo si trova proprio al culmine del suo ciclo energetico, secondo la teoria dei 5 elementi) non può che favorire i fenomeni allergici.
D' altro canto i polmoni, che controllano gli scambi fra il nostro interno e l' esterno, in questa stagione sono fisiologicamente al loro punto minimo energetico, perciò non possono fare molto per gestire a nostro vantaggio gli eventuali allergeni  inalati.
La prossima volta vedremo come affrontare questo problema e le varie alternative (quelle che funzionano) ai futili rimedi sintomatici, palliativi e perfino dannosi della medicina ufficiale.
Michele Nardella
Alcuni riferimenti bibliografici:
"Inibition of Lymphocyte Proliferatio by Free Fatty Acids", Immunology (1984);
"Alteration of Host Defenses Paralleling Cholesterol-inducted Atherogenesis", Journal of Medicine (1974);
"In Vivo Effects of Fatty Acids", Nutrition and Immunity (1984);
"Single  Nutrient Effects on Immunologic Functions", Journal of American Medical Association" (1985);
"Role of Sugars in Human Neutrophilic  Phagocytosis", American Journal of Clinical Nutrition (1973).

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