Patuasia è nella black list della Regione come un sito porno!
Pensavo di vivere in uno sputo di spazio incastrato fra i monti, mi sbagliavo. Vivo nella grande Cina degli imperatori! Vivo nel deserto del Colonnello verde! Quelli che detestano la libertà di espressione e bannano i blog. Patuasia è stato messo nella black-list del sistema informativo regionale. Mi hanno scritto e telefonato in molti questa mattina per comunicarmelo. “Hai scritto troppe verità”, è il commento più comune che accompagna l’informazione. Già, Patuasia dà fastidio. I nostri politici mal sopportano la satira e, peggio, non digeriscono opinioni diverse dalle loro. E, peggio, che alcune osservazioni, analisi, punti di vista, possano insinuarsi nei pensieri altrui e far riflettere. In un regime non bisogna riflettere, bisogna ubbidire. Siamo considerati sudditi e non cittadini. Questuanti privi di diritti. Il regime necessita di servi. Se ce ne fosse ancora bisogno questa è la prova che la democrazia in Valle d’Aosta è solo una parola vuota. A quando una primavera valdostana?