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Prime impressioni su Valerio Zurlini

Da Paveloescobar
Qualche tempo fa mi son imbattuto in un film particolare, che all’epoca fu anche fra i campioni d’incasso ovvero “La prima notte di quiete”, diretto dal regista Valerio Zurlini. L’impatto con il film è notevole: fotografia grigia, cast perfetto e inquadrature che lasciano il segno. Decido così di conoscere meglio la filmografia del Zurlini, un regista forse un po’ dimenticato. Quindi guardo “Cronaca familiare”, “Le ragazze di San Frediano” e “Estate violenta”. In “Cronaca familiare” sono notevoli alcune inquadrature, soprattutto balza agli occhi il voler dare profondità con una prospettiva d’angolo, che da l’idea dello stato d’animo del protagonista (in tal caso interpretato da uno splendido Marcello Mastroianni) che subito si ripercuote sullo spettatore. L’impatto visivo ed emotivo è netto, e lo si sente. Tuttavia devo essere onesto: certi tempi li ho trovati eccessivamente lenti e un po’ pesanti, rendendo poco fluida la trama, a differenza del film del 72 che ho trovato assai scorrevole. Anche alcune scene di “Estate violenta”, il suo secondo lungometraggio, sono girate in modo meticoloso-maniacale, come quella in cui vi è un ottimo Enrico Maria Salerno, dando prova di una certa maturità.
In conclusione, prima o poi parlerò sicuramente de “La prima notte di quiete” ed eventualmente di altri film che non ho ancora visto come “La ragazza con la valigia” (nella lista dei 100 film da salvare) o “Il deserto dei tartari”. 

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