Possiamo dunque ammirare, nelle seguenti foto, una cucina carina, pulita e innegabilmente ordinata.
Un ambiente a parer mio pronto a ricevere ogni genere di visita, dal lontano parente al fattorino della pizza.
Peccato che per qualche assurdo motivo io sia stata colpita da una sorta di maledizione che tende a far coincidere le visite con il totale caos.
Per spiegarvi meglio vi racconterò una storia.
Una di quelle storie con la fanciulla in pericolo, il mostro e l'eroe.
Siete felici?
Siatelo.
C'era una volta una donna moderna che aveva deciso di andare in palestra, ma prima di recarsi in questo luogo di perdizione e tonificazione muscolare, ebbe un'idea geniale.
"Lascerò le finestre aperte così da far arieggiare la casa durante la mia assenza e quando tornerò sarà fresca e profumata!"
Si disse soddisfatta la giovane donna e così fece.
Dopo circa 70 minuti la nostra donna moderna rientrò in casa stanca e sudata e decise che era entrata abbastanza aria. Chiuse la camera da letto, chiuse il salotto, si recò in cucina per chiudere anche quella finestra e ci fù la terribile scoperta: comodamente aggrappato alla tendina esterna c'era un grillo.
Panico.
Che si fa in questi casi?
- Si arresta il principio di infarto.
- Si chiude la finestra con un'abile mossa ninja così da lasciare l'orrenda bestia all'esterno.
- Si mette una sedia davanti al balcone perchè nei film quelli inseguiti dai mostri bloccano sempre le porte con molti mobili.
- Ci si tranquillizza pensando che quando il consorte tornerà si occuperà del problema.
"Posso aspettare"
Si disse la tremante fanciulla, ma proprio mentre formulava questo tenero pensiero si accorse di due piccoli particolari.
Il primo riguardava la finestra, che c'avrà tipo 50 anni e non si chiude bene.
Il secondo riguardava la bestia, che aveva deciso di farsi una passeggiata proprio verso lo spazio lasciato dalla chiusura difettosa della finestra.
Panico II - il ritorno dell'extrasistole.
Ora fortuna vuole che la giovane donna fosse circondata da innumerevoli vicini e quindi pensò bene di schizzare fuori dall'appartamento e incollarsi al campanello della signora della porta accanto, costringendo lei e relativa figlia a seguirla in casa per scacciare il temuto mostro.
Fu proprio in quel momento, mentre le coraggiose eroine, armate di scopa, rispedivano all'esterno l'invasore, che la giovane donna si guardò attorno e vide il caos.
Piatti sporchi, piano cottura incrostato, bicchieri ovunque, buste con raccolta differenziata, buste con altra roba, strofinacci appallottolati, una padella incrostata dalle scaloppine della sera prima, bottiglie vuote e ovunque, dune di briciole di pane.
Forse c'era anche un secchio con l'acqua e il detersivo.. ma soprattutto, al centro di questo mare di schifo, c'era la mia vicina. Il primo giorno che entrava in casa mia. Ovviamente.