Primi “centri” per uomini violenti

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Si inizia da una parola di troppo, un insulto, uno schiaffo, un pugno, un calcio. Prima una, due, tre volte e poi ancora, fino ad arrivare agli episodi che ogni giorno sentiamo nelle cronache dei TG.  Sono uomini convinti che maltrattare la propria compagna sia un comportamento normale o addirittura meritato o provocato. In Italia questo è un problema molto diffuso, invisibile e si nasconde tra le mura domestiche.  Anche in Italia nascono i centri per uomini violenti. A Firenze nasce il primo centro di ascolto per uomini maltrattanti, a Modena, città dove la percentuale di questi episodi è notevole, si è pensato,  il 25 novembre scorso, nella giornata internazionale contro la violenza alle donne, di creare un programma sperimentale per il trattamento degli autori delle violenze, unico esempio in Italia di struttura pubblica che seguirà gli uomini maltrattanti.

L’obiettivo è sradicare il fenomeno della violenza aiutando gli autori a cambiare e a rivalutare il ruolo delle donne. Se si vuole provare a frenare il preoccupante fenomeno, infatti, è fondamentale riuscire a modificare i comportamenti di chi usa la violenza come soluzione dei problemi, senza rendersi conto che la violenza è essa stessa un grande problema.

Segue Bolzano con un training anti-violenza all’interno di un consultorio di iniziativa della Caritas di Bolzano. Lo scopo è quello di imparare a riconoscere e gestire le proprie emozioni che provocano reazioni violente. Dal gruppo, al quale si può accedere in ogni momento, sono esclusi soggetti con gravi problemi psicologici o dipendenze. I conduttori sono due esperti della materia, un uomo e una donna. Michela Bonora, 26 anni e una tesi di laurea sugliuomini violenti, conduce il gruppo assieme a Massimo. Michela è una sorta di elemento di disturbo, in quanto donna. “Nel nostro percorso non parliamo mai di colpe ma di responsabilità. All’inizio i maltrattanti non sanno neppure definire la loro violenza, tendono a minimizzare e a difendersi. Poi però basta che uno di loro ammetta che gli altri proseguono”.

Secondo l’Istat, il 31,95% delle donne in Italia ha subito almeno una volta una violenza, ma il 93% non la denuncia e sono decisamente in aumento i “femminicidi”.



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