Per ciò che invece concerne la mera cronaca della sfida con i Warriors, Glasgow (ri)parte bene con l'ausilio di due sostituti di peso: l'ala Tom Seymour e l'apertura Ruaridh Jackson, solitamente titolari entrati invece dalla panchina e se il primo si rende protagonista della meta che cambia gli equilibri all'ingresso degli ultimi dieci minuti, il secondo dalla piazzola assicura altri punti che valgono il successo. Se Halfpenny e Warburton sono stati avvertiti, il ventenne Rhys Patchell si mette in mostra per ora con pure due drop all'attivo, dopo l'estate trascorsa in Giappone con la nazionale gallese e presentandosi sulla scena internazionale.
A proposito di aperture, a Dublino è arrivato si sa Jimmy Gopperth dopo anni a Newcastle prendendo il posto di Sexton: ha messo a segno 22 punti a Llanelli contro gli Scarlets, nel successo dei campioni in carica del Leinster per 42-19. E' tra i marcatori delle cinque mete irlandesi, quando i padroni di casa si erano portati sul 13-0 iniziale - della terza linea Rob McCusker la prima meta in assoluto del torneo edizione 2013/14 (13'). A segno per Leinster anche Dave Kearney, fratello di Rob, di tre anni più giovane (classe '89), pure lui estremo.
Punto di bonus per Leinster che condivide il primo posto in classifica con il Munster, grazie al 34-23 su Edimburgo sprovvisto di Greig Laidlaw, Tim Visser e Ross Rennie. Soddisfazione per il pilone James Cronin che dopo la gavetta con il Munster A, marca i suoi primi tre punti in prima squadra. 5 marcature pesanti in totale per i rossi irlandesi che mettono le cose in chiaro già nella prima frazione, allungando sul 22-6. Tempo di ristrutturazioni nei roster delle due province, specie nel Munster, ma intanto hanno sono tornati sui banchi di scuola con i compiti estivi svolti.
Diversamente dall'Ulster, finalista nella scorsa stagione, che perdendo per 15-8 al Rodney Parade di Newport contro i Dragons sono i primi a far registrate il risultato inatteso - ma se così è andata, sarà cosa buona prestare attenzione ai Dragons, fino a un paio di stagioni fa squadra rompiscatole specie nei periodi di impegni internazionali (Test Match o 6 Nations), quando girovaga per i campi avversari portando a casa vittorie di misura che scombussolavano i piani altrui, soprattutto dei club con molte pedine cedute in prestito alle rispettive nazionali. I punti gallesi vengono dal piede di Jason Tovey, ormai ex-promessa perché a 24 anni è tempo di conferme: è rientrato dai Blues dove non aveva spazio, qui va cercandoselo - al Millennium Stadium, s'intende.
Veniamo ai nostri lidi. Per ciò che riguarda Connacht - Zebre, sappiamo solo che la squadra di Galway ha vinto per 25-16 e che l'estremo Robbie Henshaw è stato nominato Man of the match - altro 20enne che aveva lasciato il segno con una rapida serpentina sempre contro i bianconeri in HCup lo scorso inverno ed entrando nel giro della nazionale irlandese. Niente immagini dallo Sportsground eccetto gli highlights, la cronaca è consultabile sul sito della franchigia federale. Non avendo visto nulla di approfondito, difficile esprimere un giudizio sulla prestazione degli uomini di Andrea Cavinato che così ha commentato: "Abbiamo fatto una partita troppo timorosa in attacco, regalando troppi punti al Connacht senza avere la giusta rabbia per segnare. Per esempio sull’azione della loro prima meta abbiamo difeso bene, subendo poi un intercetto in touche nel battere velocemente la rimessa. Anche sulla seconda meta irlandese abbiamo prima regalato il possesso e poi non siamo stati performanti in prima fase, sbagliando il placcaggio in parità numerica. Questo episodio ci ha tagliato le gambe".
Dirigeva Rhys Thomas, della WRU: "Faccio i complimenti al direttore di gara per l’ottimo arbitraggio. L’ultima meta subita in inferiorità numerica è viziata da un passaggio in avanti: un errore che comunque ci sta dopo una buona direzione".A Monigo invece c'era lo scozzese Neil Paterson, che al contrario ha regalato alcune delle migliori interpretazioni del suo repertorio, in particolare nell'ultima mischia dell'incontro tra Benetton Treviso e Ospreys, dettando i tempi dell'ingaggio sulla linea dei 5 metri gallesi, ma non sollecitando il mediano ospite a introdurre l'ovale. Ad ogni modo, abbiamo commentato in diretta la sfida finita 24-19 per gli Ospreys e nel tabellino risalta la prestazione di Dan Biggar che ha piazzato due drop tra il 50' e il '62 che hanno messo i Leoni nella condizione di inseguire - a ciò si aggiunge la meta dell'ala Ben John mentre lo stesso Biggar indicava a gesti ai suoi la strada da seguire: dentro dritti. Come hanno fatto d'altra parte i veneti quando al 66' è arrivata la risposta di Simone Favaro per il momentaneo 19-21, con l'abrasione del pack di coach Franco Smith.
Alla vigilia dell'incontro il tecnico sudafricano alla stampa locale che gli domandava di obiettivi stagionali e se fosse raggiungibile la zona play-off, aveva risposto di sì e dopo tutto, in un'annata che in teoria vede alcune big alle prese con cambiamenti e rifacimenti delle rose (in particolare alla voce cessioni), un gruppo consolidato come quello trevigiano può rivelarsi la sorpresa - prima che il folto plotone azzurro sia richiamato da Jacques Brunel? A questo punto la sconfitta con gli Ospreys è un bel ruzzolone da primo giorno di scuola (tra l'altro Treviso in casa era riuscita a piazzare cinque vittorie di fila sulle rivali gallesi prima di sabato sera).