Sindrome da rientro.
Qui al nord i nani hanno ricominciato la scuola gia' da alcune settimane, il 19 Agosto.
E confesso che per noi italiani, iniziare la scuola (e con essa tutta la routine che ne consegue) il 19 Agosto, in quello che per noi e' normalmente il culmine delle vacanze, e' decisamente inconsueto.
Per fortuna (si fa per dire...) il clima ci ha aiutati, dato che l'ultima settimana di agosto qui sembrava gia' di essere in autunno inoltrato.
Il nostro rientro quest'anno e' stato poi caratterizzato da un altro importante elemento: quest'anno nanerottolo senior ha iniziato la prima elementare. Durante le vacanze era elettrizzato all'idea di andare in prima e di imparare finalmente a leggere e a scrivere.
Quando poi la tanto attesa prima elementare e' finalmente arrivata... l'eccitazione e' stata ancora alta nella prima settimana, la seconda invece... sono iniziate un po' di tensioni.
E si e' manifestato un bizzarro "mal di pancia", uno di quelli che compaiono la mattina mentre ci si prepara per andare a scuola, ma sparisce mentre si gioca, o addirittura mentre si mangia. Accompagnato da frasi tipo "non voglio mai piu' andare a scuola. Non voglio mai piu' imparare a leggere e a scrivere".
Mi e' sorto quindi un legittimo dubbio: che il mal di pancia fosse totalmente fasullo, e che ci fosse invece qualche problemino a scuola.
Chiaramente nanerottolo senior si e' guardato bene dal rispondere ad ogni domanda anche solo vagamente legato a "come vanno le cose a scuola?".
Quindi ho optato per un'altra strategia: ho provato a mettermi nei suoi panni.
In fondo anche per me le prime settimane di rientro al lavoro non sono state semplici. Anzi a dire il vero, durante la prima le cose non sono andate malaccio: la sindrome da rientro e' stata smorzata dal piacere di ritrovare facce amiche di colleghi che non vedevo da un po'. Ma gia' durante la seconda settimana le cose sono state un po' piu' complicate....
Quindi mi sono domandata: se rientrare a lavoro, in un paese che non e' il mio, con un tempo non proprio dei migliori, dopo 3 settimane di vacanze, e' dura per me, perche' mai non dovrebbe esserlo per il nanerottolo senior? Considerando poi che per lui si aggiunge anche l'ulteriore difficolta' di passare in prima elementare.
Prima elementare significa per lui entrare in classe e sedersi ad un banco, in attesa che la maestra inizia a spiegare "cose importanti", anziche' sedersi ed iniziare a giocare. Significa imparare a leggere e a scrivere - in una lingua che non e' la sua per altro... - forse uno degli elementi piu' forti che distingue i bambini piccoli dai bambini "grandi".
Significa quindi in fondo "diventare grandi".
E di nuovo mi sono domandata: come potrebbe non essere difficile per lui? come potrebbe non essere spaventato, preoccupato o confuso?
E decido che per questa volta, il suo mal di pancia ha ragione di essere. Decido di dirgli che lo capisco, che ha ragione, che imparare a leggere e a scrivere e' una delle cose piu' difficile che una persona debba imparare nel corso della vita.
E parlare dei suoi timori, dargli dignita' di esistere, magicamente li smonta, li rende piu' accettabili, e in fondo meno inquietanti.
E piano piano, giorno dopo giorno, il mal di pancia passa, e la voglia di andare a scuola, e di imparare cose nuove torna, piu' forte che mai.
Grande nanerottolo! Ora il timore che resta da affrontare e' il mio: quello di vederti crescere troppo velocemente.